Pisa, 15 gennaio 2025 – “Se dobbiamo segnalare ai servizi segreti studenti o professori perché dicono che nel mondo ci sono guerre che causano stragi, allora si faccia anche coi rettori a partire da me. In Unipi siamo aperti a tutte le opinioni”. Dal rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi, arriva una sonora bocciatura per il ddl sicurezza, il nuovo disegno di legge del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che rafforza la collaborazione tra atenei e servizi segreti. Nello specifico, all’articolo 31 della proposta, è previsto che le università “sono tenute a prestare ai servizi segreti collaborazione e assistenza necessarie per la tutela della sicurezza nazionale” e che gli 007 possono “stipulare convenzioni con questi soggetti che possono prevedere la comunicazione di informazioni anche in deroga alle normative di settore in materia di riservatezza”. Novità che hanno destato molte polemiche nelle università.
Rettore Zucchi, cosa pensa di questo disegno di legge?
“Faccio subito una precisazione: servirà sicuramente un maggiore approfondimento sul tema. Al netto di ciò, al momento nutro sentimenti contrastanti”.
Lei è a favore di una collaborazione con gli 007?
“Certamente. Cooperare coi servizi segreti, ove si ravvisino illegalità o rischi di spionaggio da parte di altri Paesi, è un obbligo in atto e noi non abbiamo assolutamente niente in contrario. Un conto però è la collaborazione e un altro è l’obbligo di riferire a tappeto qualunque attività inerente la ricerca e la collaborazione tra atenei. Sarebbe una violazione della libertà della ricerca e dell’autonomia dell’università, che invece specialmente in questo periodo storico vanno tutelate e salvaguardate”.
Una delle proteste che si stanno susseguendo riguarda la possibilità di segnalare docenti o studenti, soprattutto quelli più politicizzati. Lei cosa ne pensa?
“Penso che se la collaborazione coi servizi segreti venisse posta anche in questi termini, come Università di Pisa non potremmo in alcun modo accettarla. Sarebbe contrario a tutti i nostri principi”.
Già adesso però voi dovete segnalare situazioni pericolose.
“È un obbligo di ufficio qualora si verificassero dei reati che abbiamo sempre attuato in caso di necessità. Tolti questi casi limite, la nostra università si fonda sul principio di portare avanti il dialogo con tutti i nostri studenti e professori, indipendentemente dal loro pensiero, per comprendere le posizioni reciproche e avviare una discussione che sia costruttiva per tutta la comunità con spirito critico”.
Dopodomani a Roma l’Unione degli studenti scenderà in piazza per protestare contro il ddl, Unipi come si comporterà?
“I singoli elementi della nostra comunità si muoveranno come vogliono, io personalmente sarò impegnato in una riunione della commissione dove all’ordine del giorno ci sarà l’inserimento, nello statuto dell’Università di Pisa, del divieto di prendere parte a ricerche o progetti che abbiano come finalità la produzione di armamenti. Siamo sempre stati in prima linea su questo tema e mai abbiamo avallato ricerche simili: ci sembra doveroso inserirlo anche nella nostra Carta di riferimento per renderlo ancora più manifesto”.