
Striscioni, fumogeni e tantissima passione prima del derby. I giocatori applaudono. E c’è chi non dorme già da giorni.
Il Pisa non è un squadra o, molto meglio, non è soltanto una realtà sportiva. Il Pisa è uno stato d’animo: un’identità collettiva che coinvolge persone di ogni età, ceto sociale e idea politica. Usando paroloni potremmo definire i nerazzurri un vero aggregatore sociale. Se ci pensiamo bene – e magari una simile affermazione a qualcuno farà storcere il naso –, il Pisa è in qualche modo cultura, almeno se per cultura intendiamo quel moto psicologico che cambia il modo di rapportarsi con sé stessi, con gli altri e con l’ambiente nel quale si vive.
Ecco dunque che il racconto della cavalcata verso la Serie A diviene patrimonio cittadino e ciò che è avvenuto ieri pomeriggio all’Arena è un nuovo capitolo di questa bella storia. Un migliaio di persone hanno atteso la squadra nel piazzale dell’Arena Garibaldi incitando Marin e soci in vista del derby di questo pomeriggio con lo Spezia. Cori, striscioni, fumogeni. Ma anche famiglie, passeggini, pacche sulle spalle, amici che si incontrano. Così l’incitamento alla squadra è divenuto un evento collettivo che ha unito tutti nei colori nerazzurri. "Non dormo da giovedì – racconta Emanuele, tifoso doc –. Troppa la tensione". C’è chi non parla per scaramanzia e chi invece non ha dubbi: "Abbiamo dato la carica a questi ragazzi. La vedremo trasferita in campo".
L’iniziativa, voluta dai gruppi della Curva Nord, ha coinvolto direttamente anche squadra e staff. Mentre il tecnico Inzaghi terminava la conferenza stampa, i suoi giocatori stazionavano in piedi di fronte al maxi striscione: "Fino a quando continuerete a lottare - Saremo sempre con voi - Mau Ovunque"; "Trasferte libere". Poi i classici cori del repertorio nerazzurro, quelli che ogni weekend rappresentano la colonna sonora di una città. "La dimostrazione d’affetto del pubblico, così come a Reggio Emilia – racconta Inzaghi – , è la cosa più bella successa quest’anno". "Dal primo giorno di Bormio – continua l’allenatore – speravo di far ritrovare a questa gente questo entusiasmo, di farli affezionare di nuovo ai giocatori. Dobbiamo goderci i tifosi e renderli orgogliosi di noi. Ci siamo meritati tutto: andiamocela a giocare in ogni partita".
Quaranta minuti di incitamento continuo fino all’arrivo proprio del tecnico Inzaghi che ha salutato il "popolo" nerazzurro per poi chiamare a rapporto la squadra accompagnandola sull’autobus. Fra due ali di folla festanti la partenza per la Liguria. E una certezza, comunque vada questa sarà sempre casa.