
Il primo cittadino di Cascina contesta anche il ricorso a Mattarella "Una posizione non del tutto comprensibile dopo le decisioni condivise". E poi commenta l’ultimo bienno di aumento di bisogni e di servizi . .
"Per il Comune di Pisa le politiche sociali sembrano essere una spesa e non un ammortizzatore sociale". È la chiave di lettura del sindaco di Cascina, Michelangelo Betti, che interviene con una lunga nota sull’annunciata scelta del Comune di Pisa e del sindaco Michele Conti di uscire dalla Società della Salute e di ricorrere al Presidente della Repubblica contro la decisione di aumentare la quota capitaria. "A mio avviso – spiega il primo cittadino di Cascina – si tratta di un’opzione che non porterà miglioramenti per i cittadini pisani. Probabilmente, dal primo gennaio 2026, l’area pisana si dividerà tra chi condividerà i servizi sociosanitari e socioassistenziali, puntando all’efficienza di un sistema unico di gestione, e chi invece propenderà per politiche sociali basate su voucher. Magari con il paradosso di chiedere la gestione di parte dei servizi proprio alla Sds".
Betti contesta anche la scelta di Conti di presentare il ricorso al Presidente della Repubblica contro la delibera della Società della Salute che aumenta la quota capitaria per i Comuni consorziati di 3 euro a persona, al fine di ripianare le perdite del bilancio 2024. "Una scelta non del tutto comprensibile - sostiene Betti -, a fronte di valutazioni nate dal confronto all’interno del Consorzio, di cui Pisa ha fatto parte della giunta esecutiva, condividendone le scelte in termini economici e di attività". Per questo, secondo il sindaco di Cascina, opporsi "anche per vie legali a decisioni adottate per senso di responsabilità verso i cittadini e per garantire i servizi erogati dalla Sds nell’ultimo biennio", rappresenterebbe una scelta "di isolamento per il Comune di Pisa, con ripercussioni sia sulla tenuta economica della Sds sia sull’erogazione dei servizi già nei prossimi mesi".
Nel documento dell’avvocatura civica presentato dal Comune di Pisa si chiede la sospensione della delibera, sottolineando che "nell’atto non sono riportati riferimenti normativi", né vengono richiamati "né lo Statuto né l’atto costitutivo del Consorzio".
"La Sds – conclude Betti – ha garantito i servizi per tutto il territorio. Nell’ultimo biennio sono aumentati i bisogni e, di conseguenza, i servizi sono cresciuti sia quantitativamente sia da un punto di vista economico. È un quadro determinato da una fase economica difficile, non solo a livello locale. Comuni e Asl hanno avuto il merito di non voler arretrare sul fronte della vicinanza ai cittadini in difficoltà. Si è così registrato uno sbilancio, a cui i territori che hanno usufruito dei servizi si sono doverosamente fatti carico, integrando le risorse, ognuno per la propria parte".