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Vaccini di massa, hub al Cep e a Ospedaletto

Il Comune mette a disposizione l’ex distretto di via Cilea e l’ex sede del Cpt in via Bellatalla: il piano per gli under 55 e 17mila ultraottantenni

Al via la somministrazione delle prime dosi di Astrazeneca a Pisa e Cascina

Pisa, 11 febbraio 2021 - Due strutture al servizio del territorio per portare avanti in sicurezza la campagna di vaccinazione che tra pochi giorni dovrebbe entrare nel vivo. Così, con due strutture, una al Cep e una a Ospedaletto, il Comune di Pisa supporterà il personale medico e l’Asl. Gianna Gambaccini, assessore al sociale e presidente della Società della Salute della Zona Pisana, spiega: "Il nostro ruolo è di raccordo e connessione tra Regione, Asl e territorio. Siamo a disposizione del territorio e offriamo il nostro supporto. Lo stesso vale per il Comune. È in questo senso che in qualche modo ‘partecipiamo’ alla campagna vaccinale. Per esempio da pochissimi giorni il Comune di Pisa ha messo a disposizione due strutture, che fanno parte del suo patrimonio. Serviranno per le vaccinazioni degli ultra 80enni e per quelle di massa".

"Con il sindaco Conti – spiega Gambaccini - e alcuni medici di base, quelli che per protocollo dovranno occuparsi di vaccinare disabili e ultra80enni, abbiamo fatto un sopralluogo nell’ex distretto sociosanitario di via Cilea, al Cep. L’edificio è del Comune e, con alcuni aggiustamenti e piccoli lavori, potrà essere reso disponibile per le esigenze dei medici di famiglia, per i quali comunque la Asl dovrebbe mettere a disposizione i distretti sanitari". Si tratta, in pratica, di supporto strutturale ulteriore a quei medici che non faranno la campagna vaccinale nei loro ambulatori. In queste ore è difatti in corso la trattativa con la Regione e uno degli argomenti sul tavolo è proprio quello della sicurezza. Tanti medici di famiglia vogliono essere garantiti sotto questo profilo. Non tutti gli ambulatori, infatti, sono dotati delle misure richieste dagli stessi protocolli di sicurezza per la somministrazione del vaccino o sono privi di sale d’attesa adatte. Secondo le indicazioni, infatti, per rilevare immediate reazioni avverse al vaccino, bisogna attendere almeno un quarto d’ora. Sono necessari spazi e strumenti adeguati. Sono circa 17mila gli ultraottantenni della Zona Pisana della Società della Salute che potrebbero sottoporsi al vaccino che, si ricorda, non è obbligatorio. Una cifra da dividere su circa 160 medici di famiglia e corrispondente a circa 1/3 degli assistiti per ogni medico massimalista. Una popolazione importante, insomma, la cui vaccinazione potrebbe essere completata, secondo le stime più rosee entro 34 settimane.  

Tutto dipende dall’approvvigionamento delle dosi di vaccino. A questa fascia di persone saranno somministrati i vaccini di Pfizer e Moderna, perché quello di Astrazeneca, su cui si puntava per la vaccinazione di massa, ha effetti positivi solo sugli under 55. Secondo la Regione, i medici di famiglia dovrebbero iniziare a chiamare i loro assistiti dal 15, ma c’è chi lo ritiene impossibile e parla di uno slittamento. Una specie di hub, di quartier generale per la vaccinazione degli under 55 (categorie insegnanti, militari, forze dell’ordine etc), sarà messo a disposizione dal Comune di Pisa alla Asl che tramite propri medici porterà avanti la campagna con Astrazeneca. "Il Comune - afferma l’assessore Gambaccini - ha messo ha disposizione della Asl la ex mensa del Cpt di Ospedaletto, in via Bellatalla. La struttura sarà dotata di tutto quello che occorre ai sanitari, agli infermieri e ai pazienti per proseguire nel piano vaccinale, dalle sale d’attesa alla strumentazione. Il Comune contribuirà al suo adeguamento anche con 50mila euro; cerchiamo così di supportare e di andare incontro alle esigenze del territorio in questa importante azione".  

Eleonora Mancini