VICOPISANORubato nel giorno dell’Immacolata. Se n’è accorto il parroco, don Tadeusz Dobrowolski, ieri mattina. Da qualche ora è sparito il turibolo, il vaso che contiene l’incenso, della pieve di Santa Maria a Vicopisano. Un oggetto che per la comunità ha un grande valore. Quindi l’appello che il sacerdote ripete a tutti: "Chiedo a chi lo avesse preso di riportarlo indietro. lo lo utilizzo da anni per le funzioni religiose".
"Vorrei esprimere la vicinanza dell’amministrazione comunale alla parrocchia tutta – commenta l’assessora alle Politiche sociali e alla polizia municipale, Valentina Bertini – Questi sono furti che colpiscono al cuore la comunità".
Adesso gli investigatori sono al lavoro per individuare i responsabili e riportare in chiesa l’incensiere, simbolo di un paese intero. Le indagini si possono avvalere anche delle immagini della videosorveglianza che si trovano a Vicopisano, sia quella pubblica che quella privata.
"È accaduto in un giorno di grande affluenza, quando si teneva il mercatino, la chiesa era aperta proprio per questa occasione. Il parroco fino alle 18 era appunto ai banchi", prosegue Bertini. "Ecco, è stato fatto un grande sforzo proprio per tenere aperta la pieve durante il mercatino, spero che questo gesto non abbia conseguenze anche su un impegno importante".
Il turibolo ha "un grande valore simbolico più che reale, anche se è stato valutato fra i 700 e i 2mila euro", aggiunge Bertini. È stato prodotto in ambito fiorentino dalla bottega Guadagni ed è databile nella prima metà dell’800, fra il 1825 e il 1849.
La pieve è bellissima e antichissima, è attestata fin dal 900. "L’edificio attuale in forme romaniche – si legge nel sito della Diocesi pisana – risale ai secoli XI-XII: nel XVII secolo fu ristrutturato secondo i gusti dell’epoca e riportato alle forme romaniche dal pievano Losoni". "Nell’abside, dietro l’altar maggiore, è collocato un gruppo ligneo della Deposizione di Cristo, databile alla seconda metà del XIII secolo. Tra gli arredi sacri una croce reliquiario in argento niellato, inciso e operato con incrostazioni in oro, attribuibile ai secoli IX-X in ambito bizantino-siropalestinese".
An. Cas.