Nel giro di pochi mesi il diploma al liceo Carducci con il massimo dei voti e la laurea con lode in violino al conservatorio Boccherini di Lucca. Due percorsi conclusi con successo per la diciottenne pisana Anna Barbati che oggi guarda al futuro e sogna una carriera da solista. "La prima volta che ho preso in mano un violino avevo sei anni - racconta -. Ero una bambina molto vivace, così un giorno mia madre mi chiese se mi andava di suonare uno strumento".
Come mai proprio il violino?
"In realtà non so cosa mi ha colpito, forse l’ho visto da qualche parte e mi ha incuriosita. Da allora la mia vita è circondata dalla musica". Com’è riuscita a conciliare tutti gli impegni? "Non è stato facile, anche perché andavo a scuola qui a Pisa e al conservatorio a Lucca dal primo pomeriggio fino alle 19. Per studiare facevo le ore piccole. Devo tanto ai miei genitori, che mi hanno sempre supportata, e a mia madre che faceva avanti e indietro per accompagnarmi".
E adesso?
"Ora posso dedicarmi totalmente alla musica, suono circa sei ore al giorno. Frequenterò il biennio del conservatorio, dopodiché continuerò a studiare tra masterclass e concorsi per inseguire il mio sogno di diventare solista. Mi piacerebbe girare il mondo per fare musica".
Il ricordo più bello sul palco?
"In terza superiore, quando ho eseguito il concerto di Bach al Teatro Verdi. In genere c’è l’accompagnamento del pianoforte, ma in quel caso ero da sola. E’ stato in quel momento che ho capito di voler fare la solista".
Cosa ha provato a esibirsi al Verdi?
"Quando sei sul palco di fronte a una platea si crea una magia particolare, l’emozione è stata molto forte. Sicuramente c’era tanta ansia: è un problema che ho ancora oggi ma che sto imparando a gestire".
In che modo?
"Prendendo confidenza con il palco, più mi esibisco più mi sento tranquilla. Quello che mi chiedevo, soprattutto all’inizio, era come facessero gli altri a non sbagliare: mi hanno consigliato di suonare il pezzo lentamente e con tranquillità. Se sono migliorata è anche merito dei miei insegnanti, e a questo proposito...".
Dica.
"Vorrei ringraziare il mio insegnante di violino di conservatorio, Alberto Bologni, grazie al quale sono migliorata tantissimo in questi anni. Mi ha fatto scoprire quali sono i brani per i quali sono più portata e, allo stesso tempo, mi ha permesso di lavorare su quelli che mi piacciono di più. Devo ringraziare anche Carlo Deri, direttore d’orchestra, e la mia prof di violino del liceo Laura Sarti comprensiva e di supporto".
Come passa il tempo libero?
"Anche quando non suono mi rifugio spesso nella musica, mi piace molto cantare. Per il resto faccio cose normali come guardare serie tv e stare con gli amici, pochi ma buoni. Sono una persona introversa: non mi piace stare al centro dell’attenzione, tranne che sul palco con il mio violino".
Stefania Tavella