Cascina, 4 ottobre 2024 – "Nel 21esimo secolo il sostegno degli stati alla ricerca è necessario, non si può pensare di essere competitivi solo basandoci sul turismo". Lo ha detto ieri il premio Nobel alla Fisica, Giorgio Parisi ospite d’onore all’Osservatorio Gravitazionale Europeo di Cascina, in occasione dei primi 20 anni dell’esperimento Virgo, il rivelatore che ha rivoluzionato l’astronomia gravitazionale.
L’avventura scientifica di Virgo ebbe inizio nel 2004, quando, grazie al finanziamento dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), del Centre National de la Recherche Scientifique (Cnrs) e dell’Istituto Nazionale di Fisica Subatomica (Nikhef), fu costruito uno dei soli tre rivelatori al mondo in grado di osservare le onde gravitazionali, e l’unico in Europa."Quando il progetto fu approvato – ha spiegato Parisi –, non sapevamo esattamente cosa avremmo scoperto, ma le osservazioni che sono seguite ci hanno fornito informazioni sull’universo che ignoravamo completamente, aprendo così una nuova finestra sulla nostra comprensione del cosmo".
Virgo ha contribuito, nel 2015, alla prima storica rilevazione di onde gravitazionali e, nel 2017, alla straordinaria scoperta della fusione di due stelle di neutroni, assieme ai rivelatori statunitensi Ligo. Queste scoperte hanno segnato una svolta nell’astronomia contemporanea. "Senza la ricerca di base – ha aggiunto Parisi – non esisterebbe una ricerca applicata. Anche Virgo, inizialmente, non era chiaro a cosa potesse servire, ma è stato come lanciare una rete in tutte le direzioni". Parisi presiede anche il comitato tecnico-scientifico del Ministero dell’Università e della Ricerca per la candidatura italiana all’Einstein Telescope, un progetto ambizioso che prevede la costruzione di un nuovo rivelatore di onde gravitazionali in Sardegna.
L’evento di ieri non è stato solo un tributo al passato di Virgo, ma ha gettato le basi per il futuro, con l’Einstein Telescope in cima all’agenda della comunità scientifica. Una sfida che l’Italia spera di vincere, mantenendo il ruolo di protagonista. "Virgo è un modello di grande successo - ha spiegato il ministro Anna Maria Bernini con un video messaggio mandato durante la giornata di eventi -, lo dobbiamo a due pionieri della scienza, Adalberto Giazotto e Alain Brillet. A loro va la promessa di far prosperare questa ricerca. Vogliamo farlo promuovendo la costruzione di un osservatorio di onde gravitazionali di nuova generazione".
Anche Antonio Zoccoli, presidente dell’Infn e il direttore di Ego, Massimo Carpinelli hanno espresso fiducia nel futuro: "A vent’anni dall’entrata in funzione di Virgo – hanno spiegato -, possiamo essere orgogliosi del contributo dell’Europa nel campo dell’astronomia gravitazionale. La leadership che abbiamo conquistato ci permette di guardare con fiducia alla realizzazione di un rivelatore di terza generazione in Europa". Presente anche il rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi, che ha ricordato il legame tra l’ateneo e la ricerca scientifica: "Come Università – ha dichiarato Zucchi –, abbiamo sottolineato il valore di questa avventura, idealmente iniziata con Galileo Galilei, che ci ha insegnato a osservare l’universo e, soprattutto, a sviluppare il metodo scientifico che oggi trasmettiamo ai nostri studenti".