REDAZIONE PISA

Vodafone Italia: raggiunta l’intesa con i sindacati su 1003 esuberi

Dopo diversi incontri svolti nel corso di oltre due mesi, al termine di una ulteriore sessione di tre giorni di trattativa, è stato sottoscritta ail Ministero del Lavoro, tra le Segreterie nazionali e territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, le RSU, l’ipotesi di accordo con Vodafone Italia che prevede il ritiro della procedura di licenziamento avviata dall’azienda lo scorso aprile su 1003 esuberi, che riguardavano anche la sede pisana di Ospedaletto. L’accordo prevede un mix di ammortizzatori sociali per un anno, prepensionamenti, un percorso di riqualificazione professionale di respiro pluriennale ed un sistema di uscite volontarie nell’arco del 2023. Nel dettaglio sono previsti percorsi di riqualificazione professionale per la copertura di ruoli necessari al processo di trasformazione e per la internalizzazione di una serie di attività valorizzando professionalità presenti nel perimetro aziendale. Per 300 dipendenti in 2 anni prevista la mobilità volontaria tramite incentivi definiti in base ad età, anzianità di servizio e tempistiche di adesione per accompagnare il ricollocamento nel mercato del lavoro, inclusa l’estensione dell’assistenza sanitaria aziendale (Fsio) per 24 mesi. L’azienda metterà a disposizione servizi di consulenza ai dipendenti interessati all’avvio di attività imprenditoriali, commerciali o professionali autonome e percorsi di formazione specifici. Ricorso allo strumento dell’isopensione fino a cinque anni, pensionamento anticipato tramite “opzione donna” per tutte le dipendenti in possesso dei requisiti. E ancora contratto di solidarietà con riduzione oraria mensile pari al 25% per il call center e al 5% per le altri addetti. I dipendenti interessati dal 25% di riduzione dell’orario di lavoro saranno coinvolti in percorsi formativi su temi come Customer Centricity, Data Analytics e strumenti di collaborazione. Il contratto di solidarietà avrà durata di 12 mesi fino al 30 giugno 2024, prorogabili di ulteriori 6 mesi tramite accordo con i sindacati.