Intanto c’è che l’ora dell’aperitivo si è spostata. "Adesso si comincia a bere già alle 16.30 mentre prima della pandemia si iniziava intorno all’ora di cena: quindi sono anticipate anche le conseguenze su chi ne abusa". Poi c’è anche, "più voglia di fare serata, considerando che si arriva da oltre un anno di chiusure, con tutto ciò che ne consegue per chi tende ad esagerare". Insieme, però, c’è pure "tanta noia perché l’offerta di eventi culturali, al momento, è ancora scarsa: cinema e teatri hanno appena ricominciato ad aprire ed eventi musicali ancora non ce ne sono". E’ vero, insomma, che da qualche settimana a questa parte gli eccessi della movida sono maggiori che in passato: lo si percepisce chiaramente anche dal gazebo in Piazza Garibaldi di Pisanite, il servizio di prossimità rivolto ai frequentatori della Pisa notturna, gestito dalla cooperativa Arnera, finanziato dal Comune di Pisa e coordinato dalla SdS Pisana, presente nel cuore della movida tutti i fine settimana. Lì c’è la "base operativa" di Alessia Gallerini e Daniele Dalleo, due degli educatori di strada impegnati nel progetto inaugurato l’8 maggio e che negli ultimi fine settimana è intervenuto prima per soccorrere un minore con una ferita all’altezza dell’orecchio e una spalla lussata in una rissa e poi, sabato scorso, per aiutare una ragazza, anch’essa "under 18" alle prese con un collasso alcolico.
"Sono i due interventi che hanno fatto comprensibilmente più clamore, ma il nostro lavoro è anche altro – spiegano -: cerchiano di promuovere azioni d’informazione e sensibilizzazione sui rischi legati al consumo di alcol, tabacco, stupefacenti, gioco d’azzardo e malattie sessualmente trasmissibili, ma anche di sostenere il divertimento sano". Nell’ultimo settimana, ad esempio, sono entrati in contatto con 147 frequentatori della Pisa notturna, "non tutti giovanissimi – precisano -: anzi la fascia d’età più ricorrente è dai 25 ai 30 anni, ma anche più grandi". Un centinaio gli alcoltest effettuati, "tutti previo consenso dei diretti interessati e a scopo di riduzione del danno" sottolineano Gallerini e Dalleo. Risultato: oltre un terzo di essi è risultato positivo. Perché sì, "in centro, nei fine settimana, il problema è soprattutto l’abuso di alcol più che quello di sostanze che, beninteso, esiste, ma è più diffuso in altri contesti" spiega Dalleo. "Ma non è una novità delle ultime sere – aggiunge Gallerini -: magari sono cambiati gli orari in cui si beve, ma anche prima della pandemia il fenomeno era diffuso e non riguarda solo gli under 18". Sabato intorno alle 22 hanno dovuto allertare nuovamente il 118, stavolta per soccorrere un donna di 40 anni che aveva alzato decisamente il gomito. Loro, però, restano "educatori di prossimità". Ci tengono a ribadirlo. "Non per distinguerci dai professionisti della sicurezza o da quelli a tutela della salute, con cui collaboriamo strettamente, ma per esplicitare il nostro ruolo – spiega Fabrizio Mariani, responsabile del progetto per Arnera-: ogni alcoltest che proponiamo o volantino che distribuiamo, è soprattutto il pretesto per costruire una relazione". A loro arriva anche il ringraziamento della Presidente della SdS Pisana Gianna Gambaccini: "Per gli interventi che hanno effettuato nell’ultimo fine settimana e per il lavoro svolto in queste prime uscite, che conferma l’importanza di un servizio di questo genere nelle piazze della città".