Gabriele Masiero
Cronaca

Pisa, mai più voli sulla Torre. Finita la sperimentazione, ora le nuove rotte e il futuro del Galilei

Dopo il periodo di prova, alzando gli occhi al cielo, sono finiti i test sul decollo. Da capire come potranno essere abbattuti i naturali disagi per i cittadini

L'aeroporto Galilei a Pisa (Foto Del Punta)

L'aeroporto Galilei a Pisa (Foto Del Punta)

Pisa, 5 febbraio 2025 – Mai più voli sopra o vicino alla Torre. La sperimentazione delle nuove procedure di decollo è terminata e i sorvoli del sito Unesco sono finiti. Per sempre. E’ quanto si apprende da fonti aeroportuali, dopo che nei giorni scorsi la vicenda delle nuove rotte in partenza da Pisa aveva creato disagi e polemiche soprattutto tra i residenti, amplificate dalla preoccupazione espressa dal sindaco Michele Conti proprio riguardo ai passaggi ripetuti “in prossimità del sito Unesco” e condivise anche dal presidente dell’Opera della primaziale pisana, Andrea Maestrelli, che ha messo in guardia da possibili rischi, dovuti alle eventuali vibrazioni, per la staticità del monumento italiano più iconico. Dopo le polemiche di questi giorni la sperimentazione delle ultime settimane si è conclusa e già da qualche giorno basta alzare gli occhi al cielo, nel centro cittadino, per capire che qualcosa è cambiato e che i voli di prima non transitano più.

L’altra notizia è appunto lo stop definitivo ai sorvoli del sito Unesco. Resta ora da ricalibrare il traffico aereo in partenza, in vista dell’incremento di voli previsto con l’avviso della stagione estiva, che partirà intorno a Pasqua. Il volume di traffico del “Galilei“ già raggiunto e quello stimato nei prossimi anni, conseguentemente all’adeguamento del terminal e delle infrastrutture di volo, non lascia troppi margini di manovra. L’obiettivo del masterplan di Toscana Aeroporti fissa a 8 milioni di passeggeri annui la massima capacità possibile del nostro scalo. Un break even, peraltro, ampiamente condiviso dalle istituzioni cittadine e regionali, che assicura una crescita dagli attuali 5,5 milioni di transiti annui, garantendo prosperità alle attività produttive e al turismo del territorio.

Tuttavia questo risultato non sarà indolore perché i sorvoli impatteranno, inevitabilmente, su alcune aree cittadine, anche perché la soluzione definitiva, dopo la sperimentazione contro l’inquinamento acustico, redistribuirà i decolli su zone della città già ampiamente coinvolte, pur nella speranza di sfruttare il più possibile la rotta sud verso il mare (che al momento però non è possibile quantificare): ovvero i quartieri di San Giusto, l’area delle Piagge e quelli a ridosso del centro a sud dell’Arno. Alla fine dunque, quella che si profila, è una soluzione di compromesso che tenga in considerazione l’inevitabile (oltre che auspicabile per le ricadute economiche sul territorio) crescita del traffico passeggeri, con il maggiore contenimento possibile dell’inquinamento acustico provocato dalle procedure di decollo. Eliminare il problema oggi appare sostanzialmente impossibile perché l’aeroporto in città non permette, in assoluto, di eliminare il rumore provocato dai sorvoli.

L’obiettivo degli enti preposti, stando a quanto trapela, è dunque quello di cercare di non concentrare su poche zone gli inevitabili disagi ma tentare di ampliare il più possibile, compatibilmente con le esigenze dei vettori, le aree interessate dai sorvoli per ridurre l’incidenza sulla popolazione. Una situazione di compromesso, appunto.