REDAZIONE PISA

Volontari "aggrediti su un soccorso". Minacce, percosse e danni al mezzo: "Purtroppo non è un caso isolato"

Dopo un anno, la vicenda in Tribunale per l’udienza predibattimentale: imputati due parenti del ferito. Bellarmino Bellucci (presidente della Pubblica assistenza di Ponsacco): "Tutelare chi aiuta le persone".

Una soccorritrice di una Pubblica assistenza a bordo dell’ambulanza (. la foto è di repertorio

Una soccorritrice di una Pubblica assistenza a bordo dell’ambulanza (. la foto è di repertorio

di Antonia Casini

Quattro volontari su un servizio, chiamati dal 118, per soccorrere un minore. Ma, "appena arrivati sul posto – spiega il presidente della Pubblica assistenza di Ponsacco, Bellarmino Bellucci – i parenti del paziente cominciarono a sbraitare e a intimare ai nostri ragazzi di partire ’subito’. Ma noi, voglio ribadirlo, seguiamo sempre una procedura precisa, un protocollo che serve a garantire la sicurezza di tutti. Non era in dubbio il soccorso in quel momento, ma occorre farlo bene. Magari può sembrare da chi non è del mestiere chi si stia perdendo tempo, ma così non è. Anzi: i primissimi interventi sono fondamentali e devono essere svolti con tutti i criteri stabiliti".

Un caso che - racconta proprio chi dedica il proprio tempo agli altri – "non è isolato". "Questa vicenda – aggiunge Bellucci – è solo uno spunto per discutere di un argomento molto importante per noi e anche per la società. Al di là di questa storia è fondamentale tutelare il mondo del volontariato che vive già tanti problemi e una profonda crisi".

Un anno fa "partimmo dal luogo del soccorso per portare il paziente in un punto dove era stato organizzato - sempre dalla centrale operativa del 118 - un briefing con un’automedica e personale sanitario a bordo. Ma anche qui i parenti continuarono a inveire contro di noi, dando botte all’ambulanza e aggredendo i volontari. Noi facemmo querela, non tanto per la reazione di questa famiglia, quanto per stigmatizzare quanto accaduto. E dire no alla violenza contro chiunque e contro i volontari: noi eravamo lì per aiutare il loro caro. L’Anpas (Associazione nazionale Pubbliche assistenze), di cui noi facciamo parte, cerca di fare prevenzione su questo tema così sentito". E, proprio in quest’ottica, la Pa di Ponsacco e i quattro volontari si costituiranno parte civile con gli avvocati Alice Bigazzi e Max Giordano Marescalchi. A breve, si terrà in tribunale a Pisa l’udienza pre dibattimentale, una possibilità introdotta dalla riforma Cartabia.

I due parenti, seguiti da altrettanti legali, sono accusati di percosse, tentate lesioni, danneggiamento, interruzione di pubblico servizio e minacce e compariranno nell’udienza cosiddetta "filtro".

"Abbiamo atteso a lungo prima di rendere noto il fatto – afferma l’avvocato Alice Bigazzi – perché riteniamo fondamentale sottolineare la gravità delle aggressioni verso chi si impegna nel volontariato cercando di soccorrere al meglio le persone. Purtroppo non si tratta del primo né dell’ultimo caso e, proprio questo, riteniamo che sia giusto sottolineare".