REDAZIONE PISA

Crescono, anche se con il contagocce, le imprese nella provincia di Pisa

Ristorazione e servizi di accoglienza i settori in rialzo. Pisa e Pontedera i comuni più dinamici

Valter Tamburini

Valter Tamburini

Pisa, 2 febbraio 2018 - Il territorio della provincia di Pisa mantiene il suo appeal per coloro che intendono avviare un’impresa.

Anche nel 2017 le attività economiche che sono state aperte hanno superato quelle che hanno chiuso i battenti: è infatti pari a 153 unità il saldo iscritte-cessate al registro imprese della Camera di Commercio di Pisa, che in percentuale si traduce in una crescita dello 0,3% rispetto al 2016. Il tasso di crescita delle imprese pisane rimane quindi sostanzialmente in linea rispetto alla media regionale (+0,4%) ma leggermente al di sotto rispetto a quella nazionale (+0,8%) rimanendo comunque su valori poco esaltanti se si considerano le performance del passato.

Due i fenomeni che spiegano questo risultato: il leggero aumento della nascita di nuove imprese (+2.600, il +2,5% in più rispetto al 2016) ed il rallentamento delle chiusure (nel 2017 sono 2.447: il dato più basso da oltre dieci anni). A fine 2017 il numero di aziende iscritte al Registro Imprese della Camera di Commercio di Pisa tocca quindi quota 43.941 (per arrivare a 53.386 unità prendendo in considerazione anche le unità locali), confermando il secondo posto a livello regionale della provincia di Pisa rispetto alle province toscane sia sul fronte delle imprese che delle unità locali.

Crescono turismo, tempo libero e servizi professionali Il 2017 conferma il ruolo determinante del turismo per la crescita imprenditoriale con ristorazione (+53, +3,3%) e servizi di alloggio (+40, +8,8%) avanti a tutti. Bene anche i servizi alla persona (+36 unità, +2,4%), le attività professionali e tecniche (+32, +2,3%) ed il commercio e riparazione di autoveicoli (+30, +2,9%). Continua invece la flessione del commercio al dettaglio (-66, -1%), delle compravendite immobiliari (-38, -1,6%) ma anche anche dei bar (-26, -2,3%). Flessioni hanno interessato l’agricoltura (-45, -1,2%), le costruzioni (-23, -0,4%) e le utilities (-3, -2%). Il calo delle imprese manifatturiere (-15, -0,3%) è frutto della contrazione della concia (18 aziende in meno, -1,8%) e della meccanica (-3, -1,5%) mentre le aziende operanti nei comparti dei mobili e dei metalli segnano valori leggermente positivi: +7 e +4 unità rispettivamente

Crescono le Srl, in diminuzione le altre forme e le artigiane Considerando la forma giuridica scelta dagli imprenditori, la crescita complessiva del sistema economico pisano è determinata dalle Srl (+455 unità, +4%) che dalla loro garantiscono una maggiore protezione in caso di difficoltà, un miglior rapporto con gli istituti di credito ma anche una magigore facilità di ingresso per eventuali nuovi soci. Per contro, continua la discesa delle altre forme giuridiche come le società di persone (-159, -1,8%) e le ditte individuali (-0,7%, -148 unità). Continuano a perdere terreno anche le aziende di natura artigiana (-0,2 %, - 23 unità), portando il tasso di artigianalità pisano sotto il 24%.

Imprese in rosa e straniere in aumento, calo per quelle giovanili Il 2017 è anche l’anno della crescita imprese a conduzione femminile che passano da 9.695 a 9.742 unità arrivando a rappresentare il 22,2% del tessuto imprenditoriale pisano. Il crescere dell’immigrazione determina anche l’aumento delle imprese condotte da stranieri che dalle 5.392 del 2016 arrivano a quota 5.486 del 2017. Le aziende giovanili, complice l’innalzamento dell’età degli imprenditori e l’innegabile calo demografico, scendono sotto le 4mila unità: il saldo delle aziende di under 35 è pari a -233 unità (-5,6%).

L’Area Pisana e Pisa, trascinano la dinamica d’impresa provinciale Nel 2017 l’Area pisana, con 132 aziende in più rispetto all’anno precedente, risulta la più dinamica della provincia. A determinare questo risultato è soprattutto il comune capoluogo che segna un saldo iscritte-cessate di 129 aziende grazie soprattutto ai servizi dedicati al turismo (alloggio e ristorazione su tutti). Al secondo posto troviamo la Val d’Era (+64 imprese rispetto all’anno precedente) grazie soprattutto alla spinta di Pontedera (+70 imprese, grazie al commercio all’ingrosso, servizi alla persona e di direzione aziendale). Per contro il Valdarno Inferiore e la Val di Cecina, segnano una contrazione del numero di aziende presenti sul loro territorio: -13 e -30 rispettivamente.

Il punto di vista di Valter Tamburini, Presidente della Camera di Commercio di Pisa “I dati sulla dinamica d’impresa in provincia di Pisa mostrano come l’accoglienza turistica stia diventando sempre più importante per il nostro territorio, premiando la scelta che abbiamo fatto, assieme alle associazioni imprenditoriali, alle amministrazioni locali e alla Regione, di concentrarci sulla creazione e promozione di un’offerta turistica complessiva che, tutti assieme, abbiamo deciso di chiamare “Terre di Pisa.”