REDAZIONE PISA

Export pisano: avanti piano (+3,2%)

A Pisa tiene il cuoio (+2,7%) ma arretrano le due-tre ruote (-3,4%). I dati della Camera di Commercio

Valter Tamburini

Valter Tamburini

Pisa, 19 marzo 2018 - Il settore dell’export a livello regionale (+4,2%) e della provincia di Pisa (+3,2%) stentano ancora rispetto alla crescita segnalata dal Fondo Monetario Internazionale. Il dato toscano, comunque inferiore a quello italiano che si assesta al +7,4%, cresce grazie al forte contributo della farmaceutica e dei prodotti petroliferi livornesi.

A Pisa il risultato complessivo è ovviamente influenzato dai dati positivi del conciario (+2,7%), della chimica di base (+20%) e dei metalli non ferrosi (+56,8%) mentre arretrano i motocicli (-3,4%) e la meccanica generale (-1,8%). Tra i diversi paesi la Germania (+4,1%, di circa 360 milioni di euro) torna ad essere il primo paese di destinazione delle merci pisane superando la Francia che, invece, perde l’8%. Questa, in sintesi, l’analisi dei dati Istat sulle esportazioni della provincia di Pisa diffusi oggi dalla Camera di Commercio di Pisa. 

Il cuoio, primo settore, pesa sul risultato complessivo Cuoio e cicli e motocicli, pur rimanendo i due principali settori esportatori della provincia di Pisa (peso complessivo vicino al 44%) mettono a segno andamenti diametralmente opposti. Il cuoio, pur a tassi non elevati, torna a crescere (+2,7%%) dopo la battuta d’arresto del 2016 (-1,4%) spiegando 0,68 punti di crescita sui 3,24 della crescita complessiva dell’export pisano. Mercati con il segno più per il cuoio pisano sono la Francia, Hong Kong, Serbia, Germania, Giappone e Vietnam mentre tirano il freno Svizzera, Austria e Polonia. Le esportazioni di cicli e motocicli, nel 2017, segnano invece una flessione del 3,4%. A determinare questo risultato il “tonfo” segnato in Francia (-30,5%) ed in Svizzera (-31,4%): numeri che le buone performance registrate nei Paesi Bassi, Austria e negli Stati Uniti non sono riusciti a controbilanciare. Il settore che più ha sostenuto le vendite all’estero delle aziende pisane è però quello dei prodotti chimici di base (+20%, +0,74 il contributo alla crescita) grazie a grossi passi avanti realizzati in Spagna, Germania e Cina. Altro settore rilevante nel determinare il risultato complessivo dell’export pisano è quello dei metalli non ferrosi. Il +56,8% segnato dalle aziende pisane nel 2017 è frutto di un vero e proprio balzo in avanti registrato in Germania, Danimarca e Regno Unito. La meccanica (+1,7% nel complesso) continua a crescere sui mercati internazionali grazie al +6,4% delle altre macchine per impieghi speciali (macchine specifiche per l’industria) e al +52,1% delle macchine per la formatura dei metalli mentre le vendite oltreconfine di macchine di impiego generale (forni, refrigeratori, macchine per sollevamento, ecc.) perdono l’1,8%. In positivo, tra i settori più rilevanti per la provincia, troviamo le calzature (+3,7%), con buoni risultati in Svizzera Francia e Giappone ma anche i mobili (+9,6%) grazie alle vendite piazzate in mercati molto lontani come Cina ed Emirati Arabi. Cresce anche l’export di prodotti di abbigliamento (+14,1%), ma anche comparti che si stanno sempre più affermando come le bevande (+5,9%, soprattutto vino) grazie alle ottime performance segnate in Brasile, Cina, Stati Uniti, Russia ma anche Francia e Svezia. Bene anche la farmaceutica che segna un +12,4% grazie i risultati raggiunti in Austria, Stati Uniti e Spagna. Arretra invece pesantemente il vetro (-8,9%) a causa di pesanti flessioni registrate in Germania, Francia, Stati Uniti e Perù.

La Germania torna ad essere la prima destinazione. Gli USA, per ora, continuano a crescere Tra i primi dieci partner commerciali di Pisa, in termini di valore, solo Francia e Regno Unito segnano una contrazione dell’export pisano: -8% e -3,3% rispettivamente. La flessione transalpina, che come abbiamo detto torna a favorire la Germania, è frutto delle pesanti contrazioni delle vendite di cicli e motocicli, oli vegetali e vetro. La Germania (+4,1%) recupera invece terreno grazie a molti comparti tra i quali spiccano i metalli di base, i prodotti chimici di base, i cicli e motocicli, il cuoio ed i prodotti in plastica. Crescono anche le vendite dirette ai partner europei, come la Spagna (+9,4%), l’Austria (+10,2%) ed i Paesi Bassi (+11%) ma anche verso importanti realtà asiatiche quali Hong Kong (+7,9%), Cina (+7%), Vietnam (+11,2%), Corea del Sud (+3,8%) e Giappone (+7,2%). Bene, grazie agli utensili, cicli e motocicli e farmaceutica, anche le vendite dirette negli Stati Uniti (+2,2%). Continua la crescita delle esportazioni dirette in Russia che con un +13% hanno recuperato una parte delle perdite subite a causa dell’embargo. I principali paesi di destinazione delle esportazioni della provincia di Pisa     

Il punto di vista del Presidente della Camera di Commercio di Pisa, Valter Tamburini:“I dati sull’export pisano, purtroppo, confermano la minore capacità delle aziende pisane nell’intercettare la crescita della domanda internazionale. Se a questa perdita di competitività aggiungiamo i venti di protezionismo che spirano dagli USA, sul futuro dell’economia pisana si addensa più di una nuvola. Consapevole di queste difficoltà, la Camera di Commercio prosegue il suo lavoro sulla formazione e l’assistenza alle piccole e medie imprese che vogliono entrare sui mercati internazionali. Dopo il recente incontro sulle opportunità offerte dall’ Iran presenteremo a breve quelle per la Russia; con l’Agenzia delle Dogane abbiamo in calendario una serie di incontri sull’export dei prodotti agroalimentari. A breve saranno definiti gli incentivi per la partecipazione alle fiere, mentre sempre attivo è il servizio di informazione su operatori e mercati”.