
Nazionale Under 21 campione d'Europa 1992
Pisa, sabato 7 novembre 2020 - Ve lo immaginate l'esordio in Nazionale nella finale di un campionato europeo? E per di più vincerla quella finale, per la prima volta nella storia del calcio italiano? Roba da far venire i brividi, probabilmente anche più di quelli che ha sentito sulla pelle Samuele Birindelli il 13 ottobre scorso, alla prima volta con la stessa maglia nel suo stadio e in una delicatissima sfida contro l'Irlanda per le qualificazioni al torneo continentale. Quella storia la può raccontare Mirko Taccola, ormai ex difensore che ha giocato in tutte le categorie e vestito le maglie di mezzo stivale, e vale la pena ricordarla, proprio alla vigilia della pausa per gli impegni delle nazionali..
Anche Taccola, come Birindelli, è pisanissimo. Precisamente di Calci. E pure lui è cresciuto con la maglia nerazzurra addosso. La storia ha una data precisa: 3 giugno 2020. Quella sera a Vaxjo, in Svezia, si gioca la finale di ritorno del campionato europeo Under 21, un trofeo che l'Italia non aveva mai vinto. Non c'era riuscita nemmeno con la straordinaria generazione dei vari Vialli, Mancini, Donadoni e Baldieri, tanto per citare un altro ex nerazzurro. All'andata a Ferrara gli azzurri si erano imposti per 2-0 grazie alle reti di Buso e Sordo. Anche allora l'avversario era la Svezia, come il prossimo 18 novembre all'Arena. E quella sera il grande Cesare Maldini, allenatore della Nazionale Under 21, affidò la maglia numero 5 a questo ragazzone di nemmeno 22 anni, appena due gettoni in serie A per un totale di 46 minuti, ma difensore con il vizio del gol in B nel Pisa di Ilario Castagner (30 presenze e 4 reti in quella stagione). Prese posto al centro della difesa in una linea completata da Bonomi, Favalli e Rossini. In porta c'era Antonioli, in mezzo a dispensare fosforo e geometrie Albertini, Corini e Marcolin. Là davanti, con il capitano Buso, il gioiellino del Parma Melli. Finì 1-0 per gli svedesi e fu un trionfò dell'Under 21 azzurra che, forte del 2-0 dell'andata, per la prima volta salì sul tetto d'Europa.
Dopo, Taccola prenderà parte anche ai giochi olimpici di Barcellona, prima di spiccare il volo per Milano, sponda interista: per lui contratto triennale da 2.500 milioni e per il Pisa un assegno da tre miliardi di euro. Decisamente non male per un calciatore nato e cresciuto nel settore giovanile nerazzurro. Fu uno degli ultimi capolavori di mercato di Anconetani.