LORENZO VERO
Pisa

Pisa, Canestrelli: "Non abbiamo l'obbligo di vincere il campionato. Mercato? Non ci penso"

Le parole del difensore nerazzurro in conferenza stampa. tra la partita di Carrara, le ambizioni e... una proposta di matrimonio

Canestrelli con i ragazzi presenti

Canestrelli con i ragazzi presenti

PISA, 20 NOVEMBRE 2024 – Mentre sul campo il Pisa prosegue la preparazione in vista della partita contro la Carrarese, i nerazzurri sfruttano l’occasione della sosta per le nazionali, come già accaduto con Moreo a novembre, per far parlare alcuni dei suoi protagonisti in conferenza stampa. Questa volta è stato il turno di Simone Canestrelli, protagonista inamovibile della retroguardia di Filippo Inzaghi.

VERSO LA PARTITA DI CARRARA – «Penso che arriviamo bene alla partita. Veniamo da dei buoni risultati,

durante la sosta abbiamo lavorato bene sia dal punto di vista fisico che tecnico. Ci prepariamo ad affrontare a

preparare la partita sapendo che sarà molto difficile, non vediamo l’ora che sia sabato. Sarà una partita difficile per diversi motivi, andiamo lì per vincere come facciamo ogni

sabato, l’ambiente non sarà semplice, anche se le tifoserie sono amiche».

SUL MERCATO – «Sono voci che mi fanno piacere. Riconoscono il lavoro che sto facendo insieme alla

squadra, ma ho imparato con il tempo a non lasciarmi distrarre. Il periodo è positivo, ma sono assolutamente

concentrato su quello che dobbiamo fare come squadra. Adesso viene il difficile per noi: confermarci dopo un buon inizio».

SAREBBE UN FALLIMENTO NON ANDARE IN SERIE A - «Non abbiamo l’obbligo di vincere il campionato. Il Palermo, Cremonese, Sampdoria e Sassuolo lo hanno, noi ci siamo perché ce lo siamo meritato. Non abbiamo la pressione che hanno altre squadre. Seguiamo quello che ci dice il mister, siamo liberi di testa».

IL SEGRETO DEL REPARTO – «Quello di tutta la squadra. Chiunque ha giocato ha fatto bene. Quella è la nostra forza. Chi gioca sa bene cosa deve fare. Stare tra le migliori difese è un motivo d’orgoglio. I gol subiti su azione sono pochi, come squadra difendiamo bene. Quello è il segreto di questo rendimento».

PERCHE’ DA DESTRA A SINISTRA? – «Sono un giocatore abbastanza duttile. Posso fare tutti e tre i ruoli dietro. Giovanni Bonfanti ha iniziato la stagione molto bene, quindi è venuto fuori Rus, ma non dobbiamo

dimenticarci Calabresi. Mi faccio trovare pronto dove il mister ha la necessità di farmi giocare. Detto ciò, mi trovo meglio a destra, ma mi cambia poco. Caracciolo è la nostra guida, esperto, forte, è indispensabile».

GIOVANNI BONFANTI – «Lui ha giocato molto più di quanto non feci io all’inizio. Il consiglio che posso dargli è quello di rimanere concentrato, di allenarsi. Tornerà il suo momento. Il mister ha dato fiducia a tutti».

MI SENTO UNO DEI LEADER - «Il mister mi ha dato grande fiducia sin dall’inizio. Non avermi sostituito dopo il giallo è una testimonianza di stima. Mi sento uno dei leader, sì. Anche se sono abbastanza giovane sono uno dei più anziani nello spogliatoio. Vorrei essere modello di comportamento nello

spogliatoio».

CLASSIFICA – «La Serie B è un campionato notoriamente difficile, mi aspettavo qualcosa in

più dalle favorite dell’inizio. Ero sicuro che le neopromosse hanno fatto bene: le squadre che salgono dalla C

arrivano con grande entusiasmo».

COSA E’ CAMBIATO DALL’ANNO SCORSO – «Il mister penso sia stato bravo dall’inizio a farci credere che i risultati degli anni scorsi non rispecchiavano le nostre capacità, ci ha riportato fiducia».

SULL’ENTUSIASMO – «Percepiamo l’entusiasmo che finalmente è tornato. L’anno scorso

l’entusiasmo del pubblico è mancato, e facevamo più fatica. Grande merito dei nostri risultati è della curva. Si percepisce l’entusiasmo, dobbiamo andare fieri».

OBIETTIVI A BREVE E LUNGO TERMINE – «Dove mi vedo tra cinque anni? Non lo so. La mentalità è di fare il massimo di cosa uno può fare. Lavoro ogni giorno per fare il massimo. Il sogno è di giocare stabilmente in Serie A».

COME CI SI PREPARA? – «L’intensità, il ritmo degli allenamenti. In questo siamo fortunati: l’allenatore non permette cali d’intensità. Abbiamo una squadra di venticinque membri che possono giocare tutti: chi abbassa l’intensità non giocherà la partita dopo. Il prepartita? Ognuno ha i suoi metodi di stemperare la tensione. Io non sento le partiteparticolarmente. Faccio sempre le stesse cose. Le affrontiamo serenamente».

AQUILANI – «Lo ringrazio, mi ha aperto un mondo, un’apertura calcistica che non ho avuto. Eravamo forti ma non siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo prefissato, cioè i playoff, ma a livello personale è stata una stagione importante».

Lorenzo Vero