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Pisa, i Daspo per i fatti di Empoli, ''La vicenda non cada nel dimenticatoio''

L'appello degli avvocati Bottone e Contucci: ''I nuovi eletti alla Camera e al Senato si occupino della vicenda''. Nel marzo 2017 fu presentata un'interrogazione parlamentare, corredata di 7.244 firme. Ma non è mai stata nemmeno calendarizzata.

La polizia durante il servizio d'ordine di Pisa-Brescia

Pisa, lunedi 7 maggio 2018 - Dai cosiddetti ''fatti di Empoli'' è trascorso più di un anno e mezzo. Quattordici mesi, invece, il tempo trascorso  da quando, per quell'episodio furono emessi 87 daspo nei confronti di supporter nerazzurri. Tredici dal deposito dell'interrogazione parlamentare supportata da 7.244 firme.

Da allora solo silenzio. «L'interpellanza non è mai stata calendarizzata e i ricorsi che abbiamo presentato ancora languono in attesa di giudizio: nel frattempo per quasi una settantina di ragazzi, molti dei quali distanti anche una cinquantina di metri dagli scontri, resta vigente il divieto di assistere alle manifestazioni sportive, che in tantissimi casi è pluriennale e con obbligo di firma», spiega l'avvocato Andrea Bottone, uno dei legali che sta seguendo la vicenda fin dall'inizio.

«Ci sono addirittura casi di daspo dati a persone solo perché, in alcuni fotogrammi, sono stati ripresi in piedi, fermi vicino a un semaforo che si trovava nella zona degli scontri» rincara la dose l'avvocato Lorenzo Contucci, uno dei massimi esperti in materia, pure lui da subito coinvolto nella difesa dei daspati.

Eppure ci sarà ancora da aspettare. Quanto non si sa. «Una ventina di daspo sono stati archiviati dopo la presentazione delle memorie difensive e in oltre una trentina di casi è stato rimosso l'obbligo di firma Ma da allora non è accaduto più nulla. Abbiamo presentato ricorso al Tar, ma ancora deve essere fissata l'udienza» spiega Bottone.

«Probabilmente perché attendono il giudizio penale – aggiunge Contucci - ma il problema è che i tempi rischiano di allungarsi a dismisura: è vero, che la procura ha sei mesi di tempo per completare le indagini, che sono abbondantemente decorsi, ma può esprimersi nei successivi cinque anni».

Troppo per i due legali. Anche perché alla beffa si aggiunge il danno: i daspo ancora vigenti, infatti, riguardano anche molti capi ultras della Curva Nord, i registi delle coreografie e i trascinatori di una tifoseria che, per calore e passione, è ammirata a livello nazionale. Il tutto alla vigilia dei play-off. Ecco perché Bottone torna a sollecitare un impegno da parte dei parlamentari: «I nuovi eletti, di qualunque colore politico siano, non lascino cadere la vicenda nel dimenticatoio. E poi occupiamoci dell'Arena e dell'aumento dei capienza in vista degli spareggi promozione: è una necessità per una tifoseria come la nostra. Nel 2013, contro Perugia e Latina, riuscimmo ad arrivare a 13mila spettatori: tempi e leggi sono cambiate, ma uno sforzo deve essere fatto».