
Un'immagine sovrapposta di piazza dei Miracoli
PISA, 27 dicembre 2016 - Gli amanti della fotografia sono chiamati a raccolta. Inviateci gli scatti antichi sovrapposti a ciò che vediamo ogni giorno alla mail [email protected].
La città cambia col passare del tempo ed è facile dimenticarsi come fossero le vie prima della costruzione di un palazzo, piuttosto che una piazza o un monumento dieci, venti, cinquanta anni fa. Le fotografie ci possono venire in aiuto ed è bello sfogliarle, magari di fianco ai propri cari più anziani, pronti a raccontare aneddoti su quel posto, di come fosse diverso mezzo secolo prima. Memorie che piano piano svaniscono, ma che possono essere recuperate da vecchi scaffali o album troppo spesso polverosi. In giro per il mondo si sta diffondendo la “moda” di riprodurre fotografie ormai datate sullo sfondo del nuovo panorama che viene nascosto dal vecchio scatto. Sono velocemente diventati famosi gli scatti della Francia occupata dalle truppe del Reich intorno alle quali si muovo gruppi di turisti, piuttosto che palazzi distrutti che adesso sono stati ricostruiti. Anche noi vogliamo proporre un'idea di questo tenore. Vogliamo ricordare come fossero diversi i luoghi più conosciuti – oppure più nascosti – di Pisa. Foto alla mano è facile ritrovare quegli angoli dai quali un fotografo ormai dimenticato ha catturato il momento. Così la facoltà di Lingue in via Santa Maria ha affisso sul portone un cartello che annuncia la chiusura e l'occupazione dello stabile da parte degli studenti. Logge di Banchi ritorta ancora la dicitura sul frontone “Archivio di Stato”. Viale Gramsci è soffocato dal traffico di auto che sfrecciano in ogni direzione, senza la rotatoria o i recenti semafori per l'attraversamento pedonale. SONO ricordi che potrebbero perdersi e che vanno a sovrapporsi all'attualità. Per questo motivo vogliamo proporre ai nostri lettori 'opportunità di pubblicare i propri scatti d'epoca. Una sorta di gioco nel quale, armati di fotografia stampata alla mano, si cerca di ripercorrere i passi dei fotografi di altri tempi. Quindi, individuata la postazione migliore, ricalcare le sagome dei nuovi palazzi con quelli vecchi della propria fotografia d'epoca e scattare una nuova immagine, nella quale si vedano entrambe le realtà. Il passato e il presente insieme: un nuovo modo di vivere i ricordi e le immagini di un passato che rischia di essere dimenticato. CHI non possiede l'immagine della propria casa, magari nel periodo in cui era abitata dai bisnonni, oppure un momento particolare della vita quotidiana della città: come la costruzione di un ponte, il cambiamento radicale di una facciata storica di un palazzo. Le fotografie più belle inviate dai nostri lettori, o semplicemente le più curiose e particolari saranno pubblicate sulle pagine del nostro quotidiano. Quindi fotocamera alla mano e buona passeggiata in giro per la città. Andrea Valtriani