Pisa, 16 maggio 2023 – E’ stata una notte di batticuore e di riconteggi. Per Michele Conti e Per Paolo Martinelli. Il primo perché è arrivato a un soffio dal tagliare il traguardo già al primo turno, il secondo per strappare un ballottaggio che nonostante il distacco certificato dalle urne consente ai due candidati di ripartire da zero.
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Un "secondo tempo" di rincorsa per il candidato del centrosinistra che regala speranza. Il divario è consistente poco più di 3 mila voti, eppure non basta al sindaco uscente per intestarsi la vittoria. Così intorno a mezzanotte scatta il riconteggio di centinaia di schede per capire che cosa è successo.
Al fotofinish a Conti mancherebbero 17 voti per tagliare il traguardo. E 24 sono quelli non assegnati, sub judice. e che potrebbero cambiare la storia, non solo delle prossime due settimane, ma anche dei prossimi cinque anni.
Non è bastato, infatti, a Conti un intero pomeriggio nel ruolo della lepre. Costantemente e nettamente avanti rispetto allo sfidante del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle: il candidato del centrodestra unito (più tre liste civiche) si ferma al 49,88% con oltre 19 mila voti, mentre Martinelli si vede certificare circa 16 mila voi e il 41,24% dei consensi.
Numeri alla mano l’esito del ballottaggio, anche alla luce dei risultati degli altri, Conti appare ancora largamente favorito, ma la psicologia in situazione come questi può risultare determinante e spostare in modo decisivo gli equilibri che oggi invece appaiono consolidati.
Al netto del risultato numerico, tuttavia, il primo turno delle elezioni amministrative ci consegna comunque un risultato piuttosto nitido, all’interno dei due principali schieramenti e con gli altri quattro sfidanti ridimensionati nelle attese: la sinistra radicale di Ciccio Auletta non sfonda e si ferma al 6,7% (due punti e mezzo meno di cinque anni fa), crolla il Terzo polo che non va oltre l’1,3%. residuali il Patto civico di Alexandre dei e Comitato Libertà Toscana di Edoardo Polacco che, insieme, non raggiungono l’1%.
Il sindaco uscente, invece, può consolarsi con il suo progetto politico che resta, per ora, quello maggiormente gradito ai pisani: il centrodestra sfiora il bersaglio grosso con Fratelli d’Italia al 18% e una Lega che perde meno del previsto e sta sopra il 10%.
Boom di Pisa al centro, la lista civica fondata da Conti che conquista più di 5 mila voti e sfiora il 15%. Soddisfatto anche l’assessore Paolo Pesciatini con la sua lista Sviluppo e territorio vicino al 4,5, mentre Forza Italia non arriva al 3 e Pisa punto zero dell’assessore Pierpaolo magnani si ferma allo 0.7 con meno di 300 voti.
Nel campo avverso il Pd tiene e si attesta appena sotto il 24%, ma è l’unica forza che traina la coalizione. La città delle persone, la civica voluta dal candidato sindaco, fa bene ma si ferma intorno al 7%, Sinistra unita non va oltre il 5%, Riformisti al 2.
Naufraga il M5S precipitato a un desolante 3% (nel 2018 sfiorò il 10): il suo elettorato evidentemente non ha gradito l’alleanza con il Pd, con buona pace di quel "laboratorio politico", che aveva spinto anche la leader dem, Elly Schlein, a definire "decisiva la partita di Pisa". Ma il tempo delle analisi verrà. Stanotte ancora si contano le schede. Niente di più.