Pisa, 27 settembre 2022 - Il day after elettorale è solitamente contraddistinto da un turbinio di commenti e dichiarazioni. Il dato nazionale è che, numeri alla mano, il centro-destra ha ottenuto una vittoria schiacciante, trascinanto dalla spinta propulsiva di Fratelli d’Italia. E nonostante si verifichi il fenomeno tipico dei politici italiani di non fare distinzioni tra vincitori e vinti, il dato locale pisano ci racconta una situazione più articolata, perché anche tra chi (Pd e i suoi alleati) ha perso le elezioni a livello nazionale, c’è qualcuno che può sorridere per il risultato pisano. Così come per chi ha scelto di correre fuori dalle due coalizioni principali. Fatta eccezione per la Vicesindaco Raffaella Bonsangue (Forza Italia), resasi irraggiungibile ai più, tutti hanno commentarto il voto di domenica.
Valeria Marrocco , candidata M5s all’uninominale per il Senato, è "soddisfatta" perché "Siamo la terza forza politica, su scala nazionale e regionale: i pisani hanno compreso il nostro programma e le nostre battaglie a difesa di famiglie e imprese: dalla strenua difesa del reddito di cittadinanza al salario minimo e inoltre saremo garanti della Costituzione contro questa svolta a destra del Paese". Nel centrosinistra però comincia il risiko in vista delle amministrative: "In città il centrosinistra stacca di 10 punti il centrodestra - osserva Federico Eligi di +Europa - ed è un risultato straordinario, frutto di un grande lavoro svolto dai nostri militanti durante la campagna elettorale che ci ha consentito di ottenere consensi superiori alla media nazionale. Ora bisogna ripartire dalla coalizione delle politiche, puntando a un’alleanza ampia ma coerente, capace di stilare una piattaforma programmatica: il primo interlocutore deve essere i Terzo Polo". Come in un gioco di specchi, arriva il commento di Michele Passarelli , candidato di Azione-Italia Viva all’uninominale della Camera, rimasto fuori da Montecitorio pur ottenenedo un lusinghiero 8,1%: "Saremo decisivi alle prossime amministrative. Il Terzo Polo ha più voti di Lega e Forza Italia. Il sindaco Conti è espressione di un partito che ha il 5,7% e questo credo farà aprire una riflessione nel centro destra". Tuttavia, secondo Dario Danti di Alleanza Verdi e Sinistra, pur ammettendo che "il dato nazionale è impietoso" esulta per la performance locale: "Prendere più dell’8% a Pisa non era affatto scontato e dimostra che i cittadini hanno a cuore temi di giustizia sociale e ambientale, quindi non è il momento di lanciare anatemi contro e veti verso qualcuno: il voto di domenica ci dice che Pisa è contendibile e la partita aperta, basta non commettere gli errori del passato individuando interlocutori privilegiati rispetto ad altri. Nessuna pregiudiziale. Il campo largo pisano si può costruire, partendo in primo luogo da forze sociali e associazioni radicate sul territorio e la priorità è costruire un’alleanza con tutte le forze che hanno fatto opposizione alla giunta Conti". Si gode i 3,3% anche Unione Popolare, che qui prende quasi il doppio della media nazionale: "In poco tempo abbiamo dimostrato di essere competitivi - ha detto Stefano Teotino - con il candidato giusto potremo dire la nostra anche alle comunali".