PISA, giovedì 16 dicembre 2021 – “Nessuno dei distretti socio-sanitari esistenti sarà toccato: rimarranno tutti, continuando ad erogare i consueti servizi. Anzi, se possibile, cercheremo di migliorarli”. Che le future Case della Comunità, i nuovi hub destinati a diventare la prima porta d’accesso ai servizi sanitari del territorio e la più vicina ai cittadini nella riforma varata dal Governo e che sarà finanziata con i fondi del Pnrr, non avranno nessuna conseguenza sulla distribuzione dei presidi della sanità territoriale, lo ha chiarito in modo inequivocabile il direttore amministrativo dell’Azienda Ausl Toscana Nord Ovest Gabriele Morotti, intervenendo martedì sera, insieme alla direttrice della SdS Pisana Sabina Ghilli, all’incontro pubblico che si è svolto nel cinemateatro “Valgraziosa” di Calci e convocato proprio per fare il punto sull’imminente riforma e sulle conseguenze per la Zona Pisana. “L’intento è quello di migliorare e incrementare i servizi presenti sul territorio e le Case della Comunità rispondono precisamente a questa necessità andando ad aggiungersi, e non a sostituirsi, agli attuali distretti” ha detto Morotti rivolto ad una platea numerosa e qualificata. Tantissimi, infatti, gli amministratori presenti all’iniziativa: dal Presidente della Provincia Massimiliano Angori al sindaco di Calci Massimiliano Ghimenti passando per i componenti dell’assemblea dei soci della SdS.
“Questo percorso prende le mosse dal lavoro avviato sulle Case della Salute, oggi Case della Comunità, dalla compianta presidente Gianna Gambaccini che ha accesso un riflettore su questa importante tematica- ha detto l’attuale Presidente della SdS Pisana Sergio Di Maio-. Abbiamo lavorato in tempi contingentati dato che l’Azienda ha ricevuto la documentazione all’inizio di ottobre e ci ha formulato le sue ipotesi il 4 novembre e noi abbiamo fatto la nostra proposta migliorativa già il 22 novembre, in appena due settimane: nonostante il ritmo serrato – ha proseguito - siamo riusciti ad incrementare i servizi destinati al nostro territorio dato che, da una proposta iniziale di 5 Case della Comunità (1 hub e 4 spoke), siamo arrivati ad una soluzione accolta all’Azienda di 6 CdC in tutto il territorio della Zona Pisana, di cui 2 hub (Pisa e Cascina) e 4 spoke (Crespina Lorenzana, Marina di Pisa, San Giuliano Terme e Vecchiano). Al riguardo l'aver ottenuto una CdC nella zona collinare è stata anche la conseguenza della ferma presa di posizione del Comune di Fauglia che già da tempo aveva avviato un percorso per dotare il territorio di questo importante servizio. L'Azienda, dopo un'attenta valutazione delle proposte avanzate dai comuni di Crespina-Lorenzana, Fauglia e Orciano Pisano, ha individuato nella frazione di Pian di Laura (Crespina-Lorenzana) la migliore collocazione geografica al servizio dei cittadini dell'area collinare".
Il difficile, però, viene adesso. “Il Pnrr mette a disposizione le risorse per gli interventi infrastrutturali ma, una volta fatte, le Case della Comunità dovranno essere riempite di contenuti e servizi – ha sottolineato Di Maio -: quando si dice che le risorse della sanità territoriale sono inferiori rispetto alle esigenze, infatti, è segno che la politica non sta riuscendo nel suo compito. Noi, come amministratori abbiamo il diritto e il dovere di chiedere le risorse che servono a chi gestisce la sanità a livello regionale e nazionale. In tal senso è importante il lavoro e il contributo di tutti”.
Soddisfatta Valentina Ricotta, Vicesindaco di Calci che, come componente dell’assemblea della SdS ha moderato l’incontro: “E’ stata una prima occasione per aprire la discussione e il dibattito sulle novità che attendono la sanità territoriale – ha concluso -: è stata fatta chiarezza sul ruolo dei distretti, che non saranno toccati dalla riforma ed è stata data la possibilità ai cittadini di conoscere dove saranno collocate le nuove Case della Comunità della Zona Pisana e che ruolo avranno nella trama complessiva dei servizi della sanità territoriale”