Pisa, giovedì 30 aprile 2020 - «L'interesse c'era prima e c'è, a maggior ragione rimane anche, adesso». A distanza, anche per non voler dare minimamente l'impressione di interferire, ma Andrea Abodi, attuale presidente del Credito Sportivo, la banca pubblica a servizio dello sport italiano, uno occhio su Pisa non lo ha mai tolto. «La “variante stadio” è vicinissima dall'approvazione? Sapevo che erano stati fatti passi in avanti molto importanti negli ultimi mesi e sono felice che si sia quasi arrivati a questo traguardo – dice -: da parte della banca che presiedo confermo l'interesse per l'operazione, anche se un nostro coinvolgimento in questa fase è prematuro. Saranno il Pisa e la Yard, la società che segue il progetto per il club nerazzurro, a chiamarci in causa quando sarà il momento opportuno». Insomma potrebbe esserci ancora l'Arena nel futuro dell'ex presidente della Lega di B, ossia di colui che nei mesi bui e lontani della “gestione Petroni” si adoperò più di altri per farla riaprire e anche per mantenere in corsa la squadra allora allenata da mister Gattuso. E, ora da presidente del Credito Sportivo, guarda con interesse all'avanzamento del progetto stadio: «Non avevo dubbi al riguardo avendo grande stima del presidente Corrado e dalla Yard, una società più che accreditata nel settore, ma mi fa molto piacere verificare che il progetto sta proseguendo, anche ad un passo sostenuto, grazie anche all'impegno dell'amministrazione comunale – dice -: per parte nostra posso dire che stiamo seguendo con molto interesse l'operazione come sanno anche i tecnici della Yard, con cui, almeno fino ad un paio di mesi fa, prima dell'emergenza Covid, abbiamo mantenuto rapporti frequenti».
Tutto sta, adesso, capire che ruolo potrà giocare il Credito Sportivo nell'operazione: «In questo momento non saprei dirlo, anche perché molto dipenderà dal percorso che sarà scelto per finanziare l'operazione, ossia se attraverso un fondo pubblico-privato di scopo oppure attraverso un diritto di superficie di lungo periodo – spiega Abodi-. Peraltro non è una decisione che compete a noi ma al Pisa e alla Yard e sono certo che, una volta preso un orientamento preciso, ci faranno sapere».
Fondamentale, però, sarà soprattutto il ruolo di Invimit, la società di gestione del risparmio sotto l'egida del Ministero dell'economia e delle finanze: «Ho molto rispetto per il ruolo e l'autonomia del fondo e non compete a me dire quale sarà il ruolo che Invimit vorrà e potrà svolgere – dice-: mi risulta che in passato vi siano stati contatti fra le parti». La “fase 2”, insomma, è già partita anche per l'Arena Garibaldi. D'altronde di una cosa il presidente Abodi è convinto tanto quanto il presidente Corrado: «Ha detto che sui progetti infrastrutturali questo è il momento di accelerare e non di rallentare? Ha ragione, è così che si ragiona dal punto di vista manageriale: penso pure io che i soggetti che in questo momento hanno progetti pronti, o comunque in fase avanzata, partiranno in pole position quando il paese si rimetterà in moto. E anche da questo punto di vista credo che il Pisa sia in ottime mani»