FRANCESCO PALETTI
Pisa

Pillole di storia. La bicicletta di Gabionetta nell'unico Pisa-Chievo di serie B

Con un colpo di tacco il brasiliano scavalca Mantovani ed entra in area di rigore. Una giocata fine a sè stessa, inutile perchè non incise sul risultato e neppure andata a buon fine perché il difensore del Chievo riuscì a salvarsi in calcio d'angolo. Eppure quella partita rimane indissolubilmente legata a quella partita ...

Il brasiliano Gabionetta con la maglia del Pisa

Pisa, domenica 9 febbraio 2020 - La bicicletta di Gabionetta. Chi l'ha dimenticata? Dell'unico Pisa-Chievo giocato in serie B, quello del 26 aprile 2008, con gli scaligeri in testa alla classifica e i nerazzurri di Ventura in lotta per i play-off, rimane soprattutto quella giocata del brasiliano scoperto dal fiuto di Petrachi. Ed è un apparente paradosso, perchè quella fu davvero fine a sé stessa e alla fine a sé stessa: non incise sul risultato (la gara finì 1-1, al vantaggio di Obinna dopo appena due minuti, rispose D'Anna al 13') e non andò nemmeno a buon fine dato che il difensore del Chievo Mantovani, alla fine, in spaccata, riuscì a metterci una pezza.

Non importa, per i 12.200 presenti quel giorno sugli spalti dell'Arena, quella rimane la partita della bicicletta di Gabionetta, il brasiliano pazzo, tanto timido fuori dal campo, quanto genio e sregolatezza dentro il rettangolo verde. Succede tutto a metà della ripresa: l'attaccante, croce e delizia di ogni allenatore, non rispetta le consegne di Ventura, che lo aveva schierato come esterno sinistro del quartetto d'attacco al posto dell'infortunato Cerci, e si sposta dalla parte opposta, in posizione di ala destra. Affonda e poi si blocca, guarda dritto negli occhi l'avversario diretto e poi s'inventa la giocata impossibile: con il destro carica la palla sul tacco sinistro ed entra in area con una palombella che quasi scavalca Mantovani, invero bravissimo a chiudere in extremis in calcio d'angolo. No, non riuscì quella giocata, ma bastò comunque per incendiare l'Arena e caricare la squadra.

Martinho Denilson Gabionetta di Campinas era così: fisico gracile, che non gli ha risparmiato qualche guaio fisico nel corso della carriera, tatticamente anarchico e quasi ingestibile (soprattutto ad inizio carriera). Ma con colpi capaci di mandare in estasi e riconciliare con il gioco del calcio: cominciò a farli con il Pisa, ha proseguito con Crotone e Salernitana (le sue stagioni migliori da calciatore) per poi spostarsi in Cina, a Hangzhou e Guangdong. Quando ne ha la possibilità, li prova ancora. Perché Gabionetta ha 35 anni e gioca ancora. Nel Padova.