Pisa 31 luglio 2024 – Era nell’aria da tempo ma adesso è ufficiale: La Cella rinuncia all’iscrizione alla Seconda Categoria 2024/25. Nel giro di due stagioni la parabola: dalla promozione in Prima Categoria dopo aver vinto il campionato di Seconda 2022/23 alla fine dell’attività dopo la retrocessione ai play-out di quest’ultima stagione 2023/24.
Un’amara decisione che però ha diverse motivazioni ben precise come spiega Luciano Sorrentino, vicepresidente, marito della presidente Emily Dei, e personaggio molto conosciuto a Pisa nell’ambito sportivo e soprattutto negli ultimi anni in quello sociale.
“Una decisione sofferta ed amara ma presa con piena consapevolezza – precisa Sorrentino – dovuta a diverse situazioni. Innanzitutto non ci riconosciamo più in questo calcio, pieno di intenditori, procuratori, dirigenti e genitori fuori da ogni logica sportiva. Società di Prima Categoria che pagano rimborsi tre volte superiori a quello di un operaio di fabbrica con due figli da mantenere. Allenatori che pagano per allenare, genitori che pagano per fare giocare in alto i propri figli o che mandano i bambini piccoli di 7/8 anni a giocare nei professionisti o in squadre blasonate. Così come la Federazione ed i suoi dirigenti che non rispettano il gioco del calcio e l’aspetto sociale ed educativo che rappresenta: prezzi delle iscrizioni davvero eccessivi, costi dei tesseramenti esagerati, assicurazioni che non coprono, contributi alle società inesistenti, utenze altissime, ed anche una classe arbitrale veramente scarsa. Una serie di cose che privano tante persone di fare sport. Anche le istituzioni non danno sostegno alla gioventù ed al sociale”.
Sono altre le priorità del sodalizio di Porta Fiorentina. “La Cella – continua – è una società che è nata, vive e lavora per motivi umani, sociali ed aggregativi ed è lontana da queste logiche del calcio moderno. Non ci possiamo permettere certe cifre e certe costi (non meno di quindicimila euro a stagione), anche perché le sponsorizzazioni sono sempre di meno, i nostri impianti di calcetto non lavorano più come prima ed io personalmente ho settant’anni e non posso lavorare per pagare l’attività di questo centro sportivo. Negli ultimi anni non abbiamo pagato i nostri calciatori ma nonostante questo i soldi non bastano. Noi de La Cella abbiamo tante idee e tanti progetti umani e sociali da portare avanti: abbiamo ventinove persone in affido per i lavori di pubblica utilità e collaboriamo dunque costantemente e quotidianamente con il Ministero di grazia e giustizia. Abbiamo quattro percorsi privati di sostegno alle famiglie con minori con problematiche legate alla droga. Nelle ultime stagioni abbiamo fatto fatica a mantenere il gruppo squadra e lo abbiamo fatto principalmente per onorare la memoria di Giovanni Rocchi, una bravissima persona che ci ha prematuramente lasciato”.
Insieme a La Cella, precedentemente ha rinunciato alla Seconda Categoria anche il San Frediano: due brutti colpi per il calcio pisano che sarà rappresentato nella categoria solo da Tirrenia e Calci.
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