Pisa, 2 agosto 2016 - "Se il Pisa fosse in vendita, se ne potrebbe parlare". Stavolta Maurizio Mian si sbilancia anche pubblicamente ed è la prima volta che capita da quando, ormai undici anni fa, insieme alla mamma Gabriella, decise di lasciare la guida del Pisa, provato e nauseato dal cosiddetto "sistema calcio". Da allora il "pallone nerazzurro" ne ha vissute di crisi e fibrillazioni e a ogni momento di difficoltà c’è sempre stato qualcuno che ha alzato il telefono e lo ha cercato: "Se ci sono problemi seri, chiamatemi che una mano al Pisa la darò sicuramente, ma non chiedetemi un coinvolgimento diretto perché il calcio non m’interessa più" ha continuato a ripetere praticamente fino a una manciata di giorni fa. Quando Leonardo Covarelli, il presidente che subentrò proprio alla famiglia Mian-Gentili conquistando la penultima promozione in B, gli ha telefonato per proporgli la "pazza idea" di rilevare il Pisa.
I due ex presidenti e amici insieme alla guida del club nerazzurro: stavolta l’idea deve aver avuto un suono diverso alle orecchie di Mian perché i due ieri si sono visti nella villa di Fauglia, una lunga chiacchierata al termine della quale Mian si è detto pronto a valutare di tornare alla guida del vascello nerazzurro, insieme proprio a Covarelli: «Per Leonardo (Covarelli ndr) sarebbe la realizzazione di un sogno e, probabilmente, anche il modo per sanare una ferita che si porta dentro – ha raccontato dopo l’incontro –. Per me sarebbe diverso: il calcio non m’interessa più come prima, ma per il Pisa se ne potrebbe anche parlare".
A patto, ovviamente, che vi sia disponibilità a valutare la cessione: "Il club nerazzurro oggi ha un proprietario che non ha mai palesato alcuna volontà di cedere il club, quindi per il momento il discorso è molto teorico – sottolinea –. Se, invece, questa volontà, fosse esplicitata in modo concreto, allora io e Leonardo probabilmente ci rivedremmo per valutare seriamente la fattibilità dell’operazione".
Se ne può discutere, insomma, a patto che la proprietà sia disponibile a vendere. "E’ ovvio e del tutto logico che sia così – conferma Covarelli –: quella con Mian è stata una chiacchierata sicuramente utile per conoscere le nostre reciproche volontà, ma anche interlocutoria. E’ noto, comunque, il mio forte desiderio di tornare a Pisa per riprendere in mano il percorso lasciato a metà un po’ di anni fa e penso che, adesso, potrebbe essere il momento giusto: con il Pisa in cadetteria ci sarebbero tutte le condizioni per pensare ad un programma con obiettivi ancora più ambiziosi".
Un punto di vista ben conosciuto da chi ha avuto modo di confrontarsi in tempi recenti con il presidente della penultima promozione in B (quella del 2007). Che, ieri, ha ribadito anche nell’incontro con Mian: "Sto cercando di convincerlo, forzandogli un po’ la mano – dice sorridendo –, ma sinceramente non so se riuscirò a sortire l’effetto voluto. Se dovesse accadere, però, penso che per il Pisa potrebbe essere un giorno importante".
Sullo sfondo, comunque, rimane anche l’altra possibilità, quella del gruppo imprenditoriale rappresentato da un noto legale che, nei giorni scorsi, avrebbe bussato alla porta dell’avvocato Minghetti per capire se vi fosse la possibilità di acquistare il Pisa. Anche in questo caso, però, il nodo è il solito: la disponibilità a vendere da parte della proprietà.