Calendario ragionato, le possibili insidie. Trappole e opportunità: cosa tenere d’occhio

Non solo lo scontro diretto con il Sassuolo del 26 dicembre. Prima c’è la Carrarese poi il Bari: ecco il cammino da affrontare .

Calendario ragionato, le possibili insidie. Trappole e opportunità: cosa tenere d’occhio

Filippo Inzaghi, 51 anni, mentre dirige la squadra dalla panchina. Il Pisa sta vivendo un campionato eccezionale

"Gli esami non finiscono mai" era il titolo della commedia del grande Eduardo De Filippo, ma questo concetto si può applicare benissimo al Pisa di Pippo Inzaghi, arrivato al momento più importante del girone di andata. I nerazzurri infatti, alla ripresa degli allenamenti, chiuderanno il 2024 con ben sette partite, le prime sei per terminare il girone d’andata, mentre l’ultima già aprirà il girone di ritorno. Il momento più importante sarà, senza dubbio, lo scontro diretto tra nerazzurri e Sassuolo del giorno di Santo Stefano, ma i veri esami, per Inzaghi e per il suo gruppo di ragazzi, saranno le gare che precederanno questo big match. "Arriveranno squadre chiuse e dovremo saperci adattare, se vorremo giocarcela fino alla fine", aveva dichiarato il tecnico nerazzurro. I primi esami in verità sono già arrivati contro il Frosinone e il Catanzaro, ma i nerazzurri hanno sofferto senza riuscire a portarsi a casa i tre punti. Per tutto il campionato, fino a questo momento, il Pisa ha inoltre affrontato squadre nel loro migliore momento di forma o quasi, ma ora è arrivato il momento di affrontare una serie di squadre che iniziano a navigare in acque anche pericolose, per certi versi.

Si parte dal prossimo incontro del 23 novembre contro la Carrarese di Calabro che, come i nerazzurri, schiera un 3-4-2-1, però molto più difensivo. Nei giorni scorsi i gialloazzurri sono stati ospiti di Papa Francesco, regalandogli anche una divisa in cerca del "miracolo" salvezza, e hanno recuperato la loro difesa tipo con il ritorno di Manuel Coppolaro. Per Calabro quindi torna la retroguardia ‘tipo’ che ha permesso alla Carrarese di subire solo un gol nelle ultime sei partite, prima della sconfitta esterna contro il Modena. Sarà subito un test per i ragazzi di Inzaghi.

Subito dopo sarà la volta del Cosenza di Massimiliano Alvini, il primo dicembre. Anche Alvini gioca con il 3-4-2-1, ma con una sua peculiarità, distinguendosi per un approccio tattico aggressivo e una marcatura a uomo che copre gran parte del campo. La pressione parte già dal portiere avversario, limitando il palleggio della squadra rivale. Non a caso sono arrivati rocamboleschi risultati, come la vittoria esterna per 2-3 contro il Brescia.

Il 7 dicembre però c’è il Mantova di Davide Possanzini, una squadra che predilige il 4-3-3. Per il Pisa sarà un po’ come affrontare il sé stesso del passato, perché il gioco di Possanzini arriva dalla scuola di De Zerbi, come Aquilani, quindi il gioco del basso con un portiere abile tra i pali e giocate a corto raggio. Non a caso è la squadra con la media più alta di possesso palla del campionato, pari al 63,6%.

Il penultimo avversario, prima del big match col Sassuolo, sarà il Bari di Moreno Longo il 13 dicembre, che gioca con un 3-5-2 dove la fase di spinta è orchestrata giocando molto sulla corsa dei quinti di centrocampo, sulla spinta dei braccetti difensivi, sul fraseggio corto, forse una delle gare più ‘aperte’. Infine il Modena di Paolo Mandelli il 21 dicembre, subentrato a Bisoli, una mina vagante, ma è ancora presto per dire come giocheranno i suoi canarini, dopo una sola partita.

Michele Bufalino

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