ANDREA MARTINO
Sport

Chi al posto di Lind?. Avanzare il totem Moreo o puntare tutto su Meister. Ragioni e contro deduzioni

La squalifica del bomber danese apre al ballottaggio per la prima punta

L’interrogativo che anima l’avvicinamento alla partita di domani è semplice: chi piazzare al centro dell’attacco nerazzurro? Al "Manuzzi" mancherà il centravanti che, con impegno, attaccamento alla maglia e ottimi numeri si è guadagnato i gradi di titolare: Alexander Lind. Per sostituire il numero 45 i calciatori in ballottaggio sono due, e rappresentano alternative del tutto differenti per qualità fisiche e abilità tecniche, anche se alcune inclinazioni tattiche li accomunano. Stiamo parlando di Stefano Moreo ed Henrik Meister.

Moreo: perché sì?

Il primo è un po’ il "totem" di Pippo Inzaghi: il tecnico non ha mai fatto mistero di ammirarne le doti e più volte ha sottolineato che non lo toglierebbe dal campo "neppure se glielo chiedesse in ginocchio". Il suo posizionamento alle spalle del terminale offensivo, in questa stagione, gli ha consentito di tornare a esprimersi su quei livelli eccezionali che avevano contraddistinto le sue esperienze di Brescia, Empoli e Venezia. Tocchi felpati, visione di gioco e inserimenti in verticale sono il suo marchio di fabbrica. Viceversa, tutti abbiamo ancora negli occhi le opache annate vissute con D’Angelo e Aquilani, nelle quali spesso a Moreo sono stati assegnati compiti non in linea con le qualità tecnico-tattiche. Spalle alla porta, nel ruolo di terminale unico, il numero 32 fatica molto a incidere nella manovra.

Moreo: perché no?

Però avanzarlo di qualche metro potrebbe consentire a Inzaghi di schierare dal 1’ due tra Arena, Morutan e Tramoni: piccoletti in grado di spezzare letteralmente l’inerzia della gara con giocate dalla qualità sopraffina.

Meister: perché sì?

Sulla carta, il sostituto naturale di Lind: sia per la stazza, sia per la generosità mostrata negli spezzoni di gara fin qui concessigli da Inzaghi. La mobilità su tutto il fronte offensivo non manca, così come al 21enne danese non fa difetto la predisposizione a sacrificarsi e partecipare allo sviluppo della manovra. Ciò che ancora il fresco acquisto dal Rennes non è riuscito a mettere in mostra è la qualità nel palleggio e le doti da stoccatore.

Meister, perché no?

Nelle partite nelle quali è stato chiamato in causa ha quasi sempre girato al largo dagli ultimi metri: nel debutto con la Salernitana non ha neanche fatto in tempo ad ambientarsi che ha dovuto lasciare il campo dopo l’espulsione di Marin. Nei 67 minuti giocati a Palermo non ha rubato l’occhio e nel finale col Cittadella, con l’area di rigore ingolfata di difensori, non è riuscito a lasciare il segno.

M.A.

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