Come sarà il nuovo Pisa. Inzaghi e il suo 4-3-3

Ecco come la rosa nerazzurra potrebbe adattarsi alle idee del nuovo mister

Inzaghi  e il suo 4-3-3

Inzaghi e il suo 4-3-3

Partiamo da un concetto di base, che segna una cesura decisa rispetto alla stella sotto la quale è nata l’annata sportiva conclusa al tredicesimo posto in classifica: non esistono dogmi tattici, la linea guida è quella del pragmatismo. Tradotto in soldoni: "si fa con quel che si ha a disposizione, puntando a tirare fuori il massimo da tutti gli interpreti senza forzarne l’adattamento a sistemi di gioco poco congeniali". Filippo Inzaghi, allenatore nerazzurro in pectore, nei suoi numerosi successi in Serie B si è contraddistinto per una spiccata elasticità tattica e una grande capacità di adeguamento alle caratteristiche dei calciatori in rosa. Il suo modulo di riferimento è il 4-3-3, anche se a Reggio Calabria – ultima esperienza in B prima dell’approdo, a stagione in corso, a Salerno in A – ha proposto il 3-5-2 con il quale è riuscito ad acciuffare la qualificazione ai playoff nonostante una situazione societaria drammatica.

All’interno di questo quadra così fluido, però, l’ex bomber di Milan e nazionale ha dei punti fermi: esterni difensivi capaci di spingere e affiancare con qualità lo sviluppo della manovra, centrocampisti con buono spunto negli inserimenti e discreta visione davanti alla porta avversaria, e un reparto offensivo in grado di andare in gol con molteplici interpreti. Confrontando queste indicazioni con gli elementi attualmente iscritti alla rosa dello Sporting Club, ci si rende conto che la bussola del calciomercato punta dritto sulla ricerca di esterni abili nelle due fasi e centrocampisti in grado di incidere sul tabellino finale. Perché, se da un lato i vari Matteo Tramoni, Alessandro Arena, Stefano Moreo, Nicholas Bonfanti danno ampie garanzia, dalla metà campo in giù il piatto piange.

Basti pensare che Inzaghi alla Reggina aveva trovato in mediana i 7 gol di Hernani e gli 8 di Giovanni Fabbian e l’anno prima a Brescia Bisoli, Jagiello, Van de Looi e Bertagnoli ne avevano siglati complessivamente 14. Ancora meglio andò nella stagione di Benevento, chiusa con la trionfale promozione in A: Nicolas Viola arrivò a 9 gol, accompagnato dai 5 di Kragl e dai 2 centri di Tello. Il Pisa non ha calciatori in grado di andare in rete con questa frequenza, così come – a eccezione di Esteves – non ci sono esterni capaci di rendere in modo proficuo tanto in difesa quanto in fase di spinta.

M.A.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su