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D’Angelo sfida Castori, allenatori a confronto

Analisi dei due tecnici in attesa del Perugia all’Arena, tra visione del calcio, tattica e filosofia di gioco. Ecco l’approfondimento

D’Angelo sfida Castori, allenatori a confronto

D’Angelo sfida Castori, allenatori a confronto

C’è quasi una generazione di differenza, carta d’identità alla mano, ma le idee tattiche e il modo di vivere la quotidianità al campo di allenamento e la partita un passo dietro alla linea del fallo laterale sono molto vicine. Luca D’Angelo e Fabrizio Castori – entrambi nati a luglio, 51 anni il primo e 68 il secondo – sono due tecnici che propongono sul rettangolo verde squadre intense, votate all’aggressione e alla pressione degli avversari fin nella metà campo offensiva, ma differenti nello sviluppo della manovra. L’allenatore nerazzurro spinge i suoi uomini a cercare il risultato principalmente attraverso il fraseggio e, come spesso ama sottolineare in sede di presentazione e analisi della partite, l’organizzazione del gioco. Entrambi lavorano con una punta centrale e due elementi a sostegno di questo terminale offensiva, ma mentre D’Angelo da un anno e mezzo a questa parte ha consolidato l’utilizzo della difesa a quattro, Castori non ha abbandonato la predilezione per la linea arretrata a tre.

Un altro punto di discontinuità tra il tecnico nerazzurro e il collega che siede sulla panchina umbra, invece, è relativo alla ricerca delle cosiddette "seconde palle": spesso il Perugia ricorre al pallone alto sui riferimenti offensivi per riciclare e sfruttare al meglio le respinte e le spizzate. Per questo motivo Castori un po’ troppo frettolosamente è stato etichettato come "catenacciaro": sarebbe più opportuno definirlo pragmatico.

Anche perché soltanto con una fase difensiva d’acciaio non si possono vincere tutti i campionati che ricadono sotto l’egida della Figc: il tecnico nativo di San Severino Marche ha trionfato dalla Terza Categoria alla Serie B, nel curriculum l’unica casella vuota – Serie A a parte, ovviamente – è quella della Seconda Categoria e in carriera vanta oltre 900 panchine. Nell’attuale stagione è il decano dei tecnici cadetti, mentre Luca D’Angelo può fregiarsi del record di militanza più lunga all’interno dello stesso club: le panchine ufficiali alla guida del Pisa sono infatti 192, un dato inavvicinabile per tutti e diciannove i colleghi e che risente della breve parentesi vissuta lontano dalla Torre tra agosto e settembre.

Altrimenti l’allenatore pescarese sarebbe già vicinissimo a tagliare il traguardo dei 200 gettoni: ad ogni modo è saldamente al secondo posto nella classifica di tutti i tempi, dietro al mito ungherese Joszef Ging. Le panchine complessive di Luca D’Angelo sono quasi la metà di quelle del collega marchigiano: 441. La top ten dei "fedelissimi" dell’allenatore dello Sporting Club è fortemente caratterizzata dal nerazzurro: il più presente è Michele Marconi – 160 partite, comprese quelle disputate ai tempi di Alessandria – e subito dopo c’è Marius Marin, in odor di sorpasso con le 157 presenze con la casacca nerazzurra sulle spalle. In questa classifica troviamo anche due calciatori attualmente allenati da Fabrizio Castori: sono Stefano Gori e Francesco Lisi.

M.A.