MICHELE BUFALINO
Sport

Dottor Inzaghi, una ricetta per la capolista. Cinque "prescrizioni" per un grande primato

Una perfetta lettura della partita, la rinuncia al possesso palla ma anche l’attenzione ai cartellini e la qualità offensiva. La nostra analisi

Dottor Inzaghi, una ricetta per la capolista. Cinque "prescrizioni" per un grande primato

Filippo Inzaghi, 51 anni, mentre dirige la propria squadra

Esiste una ricetta per essere capolista? Difficile a dirlo, perché ogni squadra vincente ha il suo modo di interpretare il proprio ruolo, ma per il Pisa di Inzaghi, capolista solitario dopo la sesta giornata con 14 punti, esistono già dei marchi di fabbrica ampiamente riconoscibili.

1) Lettura della partita

Se c’è una sostanziale differenza rispetto al gioco praticato lo scorso anno è che il Pisa muta gioco al cambiare della partita. Una capacità di adattarsi quasi machiavellica, che permette ai nerazzurri comunquedi non snaturare la propria anima. Se la situazione lo richiede i giocatori sanno agire come contropiedisti, ma sanno anche imporre il proprio gioco, dimostrando di saper leggere il match, anche attraverso l’analisi degli avversari.

2) Rinuncia del possesso palla

Dopo sei giornate il dato sembrerebbe quasi problematico. I nerazzurri infatti, con la media del 40,5% del possesso palla, sono la peggiore squadre del campionato in questa statistica. Questo dato però è negativo solo in apparenza perché viene trasformato nel dato di squadra con la migliore efficacia di tutto il campionato dal punto di vista delle reti segnate e delle azioni prodotte, rapportate al tempo di gioco effettivo.

3) Numero di tiri e contrasti

Il dato del possesso palla si può incrociare anche a quello dei tiri, 100 in sei partite. Bonfanti infatti, oltre ad essere capocannoniere con quattro reti, è anche il calciatore con il maggior numero di tiri in porta (18) insieme a Tommaso Fumagalli del Cosenza, mentre Tramoni ha il migliore rapporto dell’intero campionato (media perfetta di 1.00) su gol per ogni tiro calciato verso la porta avversaria. Malthe Hojholt invece, nonostante abbia giocato meno degli altri, ha un rapporto del 100% insieme a Leonardo Capezzi della Carrarese e Domagoj Bradaric della Salernitana, nella percentuale di prese di possesso palla riuscite, che ne fanno uno dei migliori recupera palloni del campionato.

4) Meno cartellini

"Ormai l’avete capito, se qualcuno viene ammonito io lo cambio". Una battuta pronunciata da Inzaghi in conferenza stampa, ma anche il manifesto di un importante miglioramento statistico. Lo scorso anno il Pisa, dopo sei gare, aveva 16 cartellini gialli e tre espulsioni, nonostante il dato sul miglior possesso palla del campionato. Oggi invece, dopo lo stesso numero di gare, i gialli sono la metà (8), mentre di rossi per adesso nemmeno l’ombra. Ciò fa del Pisa la squadra con la migliore disciplina di tutto il torneo nel dato incrociato ammonizioni più espulsioni.

5) Inzaghi lo psicologo

Forse il dato più importante di tutti non è statistico. Fin dal primo giorno il tecnico, con le sue parole dentro e fuori dal campo, ha creduto nel valore dei giocatori che lo scorso anno delusero, credendo in loro e ricostruendo la fiducia dello spogliatoio. Ora i calciatori pendono dalle sue labbra e la mentalità è completamente cambiata.

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