ENRICO MATTIA DEL PUNTA
Sport

Gabriele Cimini, oro ai Mondiali di spada: "Ho coronato un sogno"

Il risveglio nella sua casa a Pisa dopo la vittoria a Milano. "Il nostro motto: ‘Non dobbiamo fare nulla ma possiamo fare tanto’"

L’abbraccio dopo la conquista dell’oro ai Mondiali di Milano

L’abbraccio dopo la conquista dell’oro ai Mondiali di Milano

Pisa, 31 luglio 2023 – Svegliarsi con una medaglia d’oro sotto il cuscino, è il sogno coronato dal pisano Gabriele Cimini, 29 anni, che sabato ha conquistato il gradino più alto del podio nella spada maschile a squadre dei Mondiali di Milano.

Una notte d’oro per il campione figlio della scuola di Antonio Di Ciolo, che continua da decenni a portare sotto l’ombra della torre pendente medaglie da tutto il mondo. Il trionfo è arrivato dopo il match finale con la Francia, vinto dagli azzurri Davide Di Veroli, Federico Vismara, Andra Santarelli ed il nostro Cimini, che il giorno dopo ci racconta l’impresa.

Cosa ha significato vincere questa medaglia?

"È stato il coronamento di un sogno, sono cresciuto in una palestra con tanti campioni. Ricordo quando veniva Salvatore Sanzo, ero piccino e gli chiedevamo l’autografo. Ora sono io a firmarli, non mi ci abituerò mai. Dietro c’è un lavoro enorme da parte di tutti, anche di chi fa sparring, e tira con noi con 40 gradi d’estate".

Una vittoria inaspettata?

"È stata una sorpresa, ma se mi guardo indietro non era niente che non potevamo fare. Il nostro motto: ‘non dobbiamo fare nulla ma possiamo fare tanto’. E poi abbiamo battuto i francesi al loro stesso gioco".

In che senso?

"La Francia ha una grande tradizione nella spada. Hanno delle caratteristiche che fanno della semplicità il loro punto di forza. Il mio tipo di scherma è molto francese, faccio le gare a squadra con il club di scherma francese di Épinal, studio la concorrenza. Infatti, prima di salire sulla pedana, il maestro francese ha urlato ai suoi di stare attenti perché tiro come loro. Si sa, la scherma che uno sa fare è quella che uno soffre di più".

Come ti sei avvicinato alla scherma?

"Da piccolo mi vestivo sempre da Zorro. È stato il destino, Simone Piccini venne a fare il corso di ginnastica alla materna per mia sorella, da lì mio papà me lo propose, avevo 10 anni e dissi di sì. Sono molto timido, per me entrare in una palestra fu una cosa difficile".