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Giovanni Rosignoli
Un viaggio nei meccanismi dello scouting, tra intuizioni, strategie e la continua evoluzione del club. Giovanni Rosignoli, ex osservatore del Pisa ai tempi di Claudio Chiellini, racconta il percorso della società nerazzurra nell’ambito della ricerca di talenti. Nell’ultimo anno, il Pisa ha puntato con decisione sul mercato straniero, in particolare su quello del Nord Europa. "Il mercato straniero è in continua evoluzione, sia per la Serie A che per la Serie B - spiega Rosignoli -"Anni fa era meno ricercato, ma oggi è diventato un punto di riferimento per tante società". Ma perché proprio il Nord Europa? "Ci sono campionati da cui è possibile prendere profili interessanti, soprattutto norvegesi, danesi e svedesi - spiega -. Sono giocatori seri dal punto di vista professionale e con caratteristiche ben precise". Tra gli ultimi acquisti del Pisa, ci sono Lind, Solbakken e Meister. "Lind si sta dimostrando molto forte, Meister è un talento grezzo, mentre Solbakken è frutto del lavoro degli osservatori che arrivò dopo di noi - confessa Rosignoli - Quando un club lavora con un database strutturato però, le informazioni sui giocatori rimangono nel tempo, permettendo di fare scelte più ponderate. Il Pisa negli anni ha costruito un vero e proprio database ricco di informazioni".
La società infatti ha investito molto nell’area scouting, creando una vera e propria rete di osservatori. "Quando sono arrivato a Pisa con Paolo Greatti da Udine e poi con Nicola Gaiti, la società aveva già l’intenzione di crescere", racconta Rosignoli. L’idea era quella di strutturare un dipartimento scouting capace di monitorare giocatori da diversi mercati. "Il Pisa voleva crescere nel tempo e migliorare la qualità del suo lavoro di osservazione". Così il club ha messo le basi per uno scouting moderno. Uno dei principali artefici della crescita dell’area scouting, secondo Rosignoli, è stato Giovanni Corrado, che ha sempre creduto nell’importanza del database di giocatori. "Oltre a Chiellini dal punto di vista organizzativo c’era Giovanni Corrado. Oggi ha 35 anni ma ha già maturato un’esperienza importante. L’idea di creare una struttura di scouting così organizzata è stata sua - spiega Rosignoli -. Di recente ho incontrato proprio il giovane Corrado a una partita di Serie C a visionare il Renate, un luogo in cui non ti aspetteresti di vederlo. E ci siamo salutati con grande piacere. Non ho lasciato il Pisa sbattendo la porta, sono esperienze che finiscono, ma l’importante è ciò che lasci", conclude.
Michele Bufalino
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