Da non sapere più che tipo di giocatore fosse, a trasformarsi in un treno implacabile per fisicità e agonismo. Finalmente Idrissa Tourè è tornato "al centro del villaggio nerazzurro": dopo una stagione trascorsa a "vagabondare" in lungo e in largo sul rettangolo verde, sballottato tatticamente da mister Aquilani, il numero 15 tedesco con passaporto guineano ha ritrovato lo smalto brillante esibito nella sua prima stagione all’ombra della Torre. Arrivato nell’estate del 2021 dal Vitesse (compagine olandese) dopo l’esperienza nella Juventus Under 23, alla prima esperienza in cadetteria mise insieme 32 presenze, distinguendosi per l’abilità nel ruolo di mezzala nel girone d’andata. Nella parte discendente dell’annata, complici diversi problemi fisici, il suo apporto diminuì e anche nel campionato successivo, nonostante altre 29 gare a referto, non riuscì a tornare ad alti livelli. Ancora peggio è andato il campionato 2023-24: dopo alcuni abboccamenti per lasciare lo Sporting Club andati a vuoto, il feeling tattico tra Aquilani e Tourè non è mai scattato e la riprova sono le 19 partite disputate, soltanto 6 delle quali da titolare. Il suo ciclo in nerazzurro sembrava terminato ma l’arrivo di Pippo Inzaghi ha rimescolato le carte e consegnato al tedesco una mano molto fortunata da giocarsi. Complici la sfortuna che ha praticamente azzerato le alternative a disposizione del tecnico sulla fascia destra dopo un solo mese di partite ufficiali (Esteves e Leris) e il desiderio del nuovo tecnico di dare ampia fiducia ai calciatori trovati a San Piero a Grado e desiderosi di riscattare i pessimi risultati dello scorso campionato, Tourè ha saputo ritrovare un ruolo da assoluto protagonista. Al punto da mettere insieme 14 presenze (in 17 giornate), delle quali soltanto una come sostituto. Il numero 15 è riuscito così a tagliare il prestigioso traguardo dei 100 gettoni ufficiali con la casacca dello Sporting Club sulle spalle: l’obiettivo raggiunto nella serata di Pisa-Bari ha tutte le sembianze di un ulteriore punto di partenza della sua avventura pisana. Ne sono una testimonianza le parole pronunciate al microfono di Canale 50 al termine della sfida con i pugliesi: "Per me è un onore giocare per la gente che viene allo stadio. Non mi hanno mai abbandonato nei momenti più difficili e voglio ripagare tutto il loro affetto verso di me".
M.A.
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