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Il bello, il brutto e il cattivo: tutto in un match. Fra errori e ripensamenti, la rimedia lo Squalo
L’utilità di avere un centravanti di ruolo è comprovata: la storia non si dipana lungo i segmenti di un "ma" eppure, possiamo in qualche modo sostenere che senza Bonfanti il Pisa oggi avrebbe avuto un punto in meno in classifica. Nella speranza quindi di aver trovato un numero nove di spessore (i movimenti ci sono, il tempo dirà il resto), rimane una prova dalle molteplici facce. Il pareggio 2-2 all’Arena si dipana lungo una partitura dove suonano – e talvolta stonano – più strumenti insieme. C’è la corda tesa di una difesa (nel primo tempo) in palese difficoltà anche di fronte a letture che non appaiono impossibili; il tono basso di un Nicolas stavolta incerto e di una formazione iniziale che – a dirla tutta – convince molto meno di quella proposta nel finale. Ad ognuno il proprio lavoro, a noi gli interrogativi. Perché tenere fuori D’Alessandro dai titolari per proporre Moreo sulla fascia? E perché Mlkar prima punta quando ha sempre giocato meglio da esterno? Al netto di simili domande vi sono anche i violini. Suonano melodie dolci per Bonfatti che in pochi minuti segna, va vicino al raddoppio e calcia verso la porta avversaria come nessun altro aveva fatto fino ad oggi. C’è la crescita di Esteves anche in cabina di regia e, se vogliamo, la ‘svisatura’ di classe di Torregrossa che – al primo pallone utile – mette in porta lo Squalo da giocatore vero. Insomma, come in molti pareggi il bello e il brutto si mescolano insieme più o meno in ugual misura.
Bisogna dire che il pari è risultato soddisfacente se si considera che il Pisa ha dovuto rincorrere per due volte e ha rischiato perfino di ritrovarsi sull’1-3. D’altra parte è anche vero che – fra tiri in porta e possesso palla – è stato proprio il Pisa a fare la partita. Insomma, un pari che ci sta nella somma di quanto visto all’Arena ma che è più difficile da digerire nel quadro di una classifica complessiva ancora deficitaria e che ora pone la compagine di Aquilani di fronte ad altre due partite sliding doors a Lecco e poi in casa con lo Spezia.
La cronaca è presto fatta. Reggiana avanti dopo nove minuti con Melegoni che coglie impreparato l’intero pacchetto difensivo. Sei minuti dopo pareggio su rigore firmato da Valoti per un fallo di mano in area ravvisato al Var. Incredibile 1-2 firmato da Antiste – a dieci minuti dal termine del primo tempo – su una dormita generale da calcio da fermo. A tempo scaduto gol di Gondo su infortunio di Nicolas, il Var annulla per un tocco di braccio (fortunato). Nella ripresa Aquilani cambia tre uomini e schema di gioco. Ecco un 3-4-3 d’assalto: il Pisa trovare coraggio e occasioni. Calabresi e D’Alessandro suonano la sveglia, poi entrano Bonfanti e Torregrossa che cambiano la musica. Quanto basta per un 2-2 che resta sospeso come tutto il resto della stagione fino ad oggi.