ANDREA MARTINO
Sport

Il capitano dello Sporting Club analizza la sconfitta contro il Modena

Il capitano riflette sulla sconfitta e sottolinea l'importanza del supporto della tifoseria per la promozione.

Il capitano riflette sulla sconfitta e sottolinea l'importanza del supporto della tifoseria per la promozione.

Il capitano riflette sulla sconfitta e sottolinea l'importanza del supporto della tifoseria per la promozione.

Il capitano ci mette la faccia e anche l’esperienza, spegnendo sul nascere i dubbi relativi a un’aria eccessivamente rilassata all’interno dello spogliatoio nella settimana che ha portato alla partita di ieri: "Nessuno ha mai alzato la testa dall’obiettivo. Siamo focalizzati sul percorso che ancora dobbiamo compiere, anche dopo la vittoria di Cosenza mancavano troppe partite per ipotizzare di avere la strada in discesa". La sconfitta contro i "canarini" è figlia, semmai, della grande voglia di coprire la distanza che separa lo Sporting Club da un traguardo mancante da 35 anni: "Anche oggi siamo scesi in campo con troppa foga, con il desiderio troppo accentuato di risolvere la pratica nelle prime battute della gara".

Il capitano continua nella sua analisi: "L’approccio sbagliato ci ha impedito di prendere in mano la gara fin dall’inizio, anche se il gol segnato da Santoro è stato più fortunato che meritato vista la dinamica". "Ciò che abbiamo completamente sbagliato è stato il modo con il quale siamo rientrati in campo dopo l’intervallo – sottolinea Caracciolo -: siamo partiti letteralmente all’arrembaggio, senza pensare a coprire il campo alle nostre spalle e lasciando troppi metri alle ripartenze avversarie".

Il Modena, spiega il numero 4 nerazzurro, "costruisce le sue fortune su questo piano partita: difesa ordinata, recupero palla, Palumbo che illumina e Caso che strappa in verticale. Abbiamo sbagliato tutto quello che potevamo nell’azione del raddoppio: quando mi sono rialzato dopo la chiusura, ho visto quattro avversari in area nostra e soltanto due compagni. Questo è un errore che non deve più accadere".

Lo stadio, nonostante il doppio schiaffo, ha aiutato la squadra a riaprire il match e Caracciolo lo evidenzia: "La gente ci sta vicina da inizio stagione e noi percepiamo questo supporto. L’euforia nella tifoseria deve esserci, è giusto così: il loro compito è quello di trasmetterci la benzina necessaria per far girare al massimo il motore. Tocca a noi adesso correre al massimo delle nostre possibilità per raggiungere la promozione. Ho 35 anni, sono vicino al mio ultimo giro di giostra: voglio togliermi questa enorme soddisfazione e devo trasmettere ai compagni meno esperti la serenità".

M.A.

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