Il confronto visto con i numeri. I calci da fermo fra croce e delizia

Gli altoatesini hanno in questo fondamentale buone medie; ma il Pisa domina per gol fatti e tiri nello specchio

Il confronto visto con i numeri. I calci da fermo fra croce e delizia

Nicholas Bonfanti, 22 anni, mentre festeggia dopo un gol

Un gruppo squadra sempre più internazionale – sono 13 i calciatori nerazzurri guidati da Pippo Inzaghi ad essere nati fuori dai confini italiani – e una proiezione sempre più marcata verso l’esplorazione di mercati stranieri alla ricerca dei talenti da valorizzare e trasformare in veri e propri patrimoni societari: eppure le radici dello Sporting Club restano fortemente ancorate sul suolo nazionale. Basta scorrere la lista delle coppie offensive più prolifiche del campionato per accorgersene: la compagine nerazzurra guida questa graduatoria grazie alle 7 reti realizzate da Nicholas Bonfanti e Matteo Tramoni (che sarebbe nato in Corsica, è vero, ma da diversi mesi possiede la doppia cittadinanza e il passaporto italiano). Il primato del Pisa è consolidato ulteriormente dall’apporto dato da Canestrelli (2 gol all’attivo) e Piccinini, che portano la somma delle marcature tricolori a quota 10: il primo posto in questa speciale statistica è condiviso con lo Spezia e proprio il SudTirol. Nella partita di oggi questo equilibrio potrebbe rompersi: la formazione di Pippo Inzaghi dovrà prestare particolare attenzione ai calci piazzati. Se, infatti, da un lato questo fondamentale è risultato essere uno dei pochissimi talloni d’Achille dello schieramento nerazzurro (sono già 6 i gol incassati nelle immediate vicinanze della battuta dei calci di punizione e dei corner, escludendo il rigore trasformato da Simy a Salerno: il 66% del totale), dall’altro rappresenta una delle risorse principali della compagine altoatesina.

La squadra guidata da Federico Valente finora ha trovato il 50% delle gioie proprio sugli sviluppi dei calci da fermo: 6 dei 12 realizzati complessivamente. La formazione biancorossa arriva alla sfida di oggi sospinta dal convincente successo conquistato due settimane fa a Cosenza, che in parte ha cancellato la delusione delle due sconfitte interne consecutive raccolte contro Sampdoria e Palermo.

Una striscia negativa che può essere spiegata andando a scandagliare i dati accumulati dalla formazione bolzanina in fase difensiva: nelle 8 gare fin qui disputate, gli uomini di Valente hanno sì subito pochi tiri nello specchio della porta (28, il Pisa è a quota 37), ma Poluzzi è riuscito a bloccarne o respingerne soltanto il 60,7%. Decisamente meglio sta facendo il suo collega nerazzurro Semper: il croato finora ha rispedito al mittente il 75,7% delle conclusioni ricevute. Una differenza parecchio marcata che possiamo andare a ricercare nello stile di gioco delle due formazioni. Il SudTirol, al contrario del Pisa, predilige avere la palla tra i piedi ed è portato ad alzare anche la linea dei difensori per partecipare alla manovra: ne consegue una protezione della porta più distante rispetto a quella dei nerazzurri – 16 metri contro gli 11 del Pisa – con una densità di giocatori minore e, di conseguenza, meno chance di bloccare i tiri degli avversari.

M.A.

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