
Castellini col direttore Davide Vaira
di Michele Bufalino
Dalla Sicilia alla Toscana, ma soprattutto dal numero di un capitano all’altro. Alessio Castellini, 21 anni, si presenta alla città e ai tifosi del Pisa raccogliendo un’eredità importante. "A Catania scelsi il numero 27 perché fu il giorno in cui decisi di andare in Sicilia, e solo in seguito scoprii che apparteneva a Biagianti - dichiara il calciatore -. Ora a Pisa porto un altro 27 storico, quello di Robert Gucher. Chissà, forse potrebbe essere un segno". Il difensore ha ripercorso il suo passato, dalla Primavera del Brescia ai due anni e mezzo vissuti a Catania, dove è stato protagonista della rinascita del club, divenendone il capitano. "Arrivai in Serie D dopo il fallimento e riuscimmo subito a vincere - racconta dei suoi anni siciliani Castellini -. Il primo anno in Serie C non fu facile, ma conquistammo i playoff grazie alla Coppa Italia. Quest’anno ho fatto sei mesi importanti e ora sono pronto per questa nuova avventura". Castellini ha parlato anche della trattativa che lo ha portato in nerazzurro: "Pensavo si fosse arenata all’inizio del mercato, poi negli ultimi giorni si è sbloccata e ho deciso di venire - svela il calciatore -. Con Inzaghi ci conoscevamo già dai tempi del Brescia: mi allenavo con la prima squadra e quell’esperienza mi ha aiutato molto a farmi crescere come giocatore".
Il Pisa può contare su un reparto arretrato ricco di alternative, ma Castellini è pronto a ritagliarsi il suo spazio. Il suo inserimento è stato facilitato anche dai nuovi compagni. "Ho trovato un grandissimo gruppo, mi hanno accolto benissimo - ringrazia il giocatore -. Posso ricoprire diversi ruoli e sono pronto a giocare dove serve. Inoltre, con Calabresi e Caracciolo c’è un legame speciale: hanno giocato con mio zio Paolo e da bambino facevo il raccattapalle per loro". Proprio la sua duttilità tattica è una delle caratteristiche chiave di Castellini: "Fin da piccolo ho ricoperto più ruoli, prima centrocampista e poi difensore. Il passaggio dalla C alla B è una sfida, ma sto già lavorando per adattarmi ai ritmi della squadra - prosegue il difensore -. Iniziando da centrocampista piano piano ho giocato sempre più indietro fino a fare il ruolo di terzino indifferentemente a destra o a sinistra. L’intuizione di farmi arretrare è stata di Paolo Ziliani, lo devo a lui". Castellini ha parlato della sua emozione nel vestire la maglia del Pisa e del calore della tifoseria, dopo la sollevazione popolare avvenuta in Sicilia per il suo passaggio di casacca: "L’ambiente è fantastico e la società non ci fa mancare nulla - confessa il difensore -. Ho ricevuto tantissimi messaggi da Catania, molti di incoraggiamento, qualcuno più duro per la mia scelta, ma era una grande opportunità".
Ora il difensore guarda al futuro e al finale di stagione: "Abbiamo quattro punti di vantaggio sullo Spezia, ma non sono tanti - avverte Castellini -. Il nostro obiettivo è dare il massimo e lavorare insieme. Se la squadra fa bene, anche i singoli ne beneficiano". Parole da leader, pronto a conquistare i cuori nerazzurri.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su