SAVERIO BARGAGNA
Sport

Il Pisa cade nella trappola di D’Angelo. Nerazzurri due volte avanti e poi superati

Una sconfitta dolorosa che accorcia la classifica al vertice. Ma nulla è ancora perduto: adesso bisogna ripartire col Mantova

Tutta la delusione di Alexander Lind, 22 anni, e dei suoi compagni a fine partita (fotoservizio Frascatore)

Tutta la delusione di Alexander Lind, 22 anni, e dei suoi compagni a fine partita (fotoservizio Frascatore)

Caduti nella trappola di D’Angelo e usciti sconfitti da una partita che non dovevi perdere in alcun modo e che invece è finita in malora in virtù di un copione difficile da digerire. Le sconfitte con Sassuolo e Spezia incidono sul morale e accorciano sensibilmente la classifica, una graduatoria che – questo è bene sottolinearlo con l’evidenziatore e a caratteri cubitali – vede comunque la compagine di Inzaghi davanti ai Liguri. Come a dire, il doppio colpo negativo fa male, il dolore si sente, ma il Pisa è comunque in piedi.

Il ko di Spezia è assai più infausto di quello maturato pochi giorni fa a Reggio Emilia. E questo perché l’andamento della partita, per certi versi, è da far salire le transaminasi. Per due volte il Pisa si trova in vantaggio e quando dovrebbe chiuderla sbaglia e prende gol. Sulla ’coscienza’ degli attaccanti nerazzurri pesano un paio di occasioni che andavano sfruttate diversamente – ci riferiamo a Tramoni e Lind nello specifico – e che invece hanno finito per pesare in modo determinante sul risultato. Bravo comunque D’Angelo sia a cambiare le carte in tavola con le sostituzioni che a rendere lo Spezia centrato emotivamente. I bianconeri sono andati due volte sotto e subito hanno riacciuffato il risultato senza avere il tempo di vacillare. Quando invece i nerazzurri hanno preso la terza sberla la partita, di fatto, si è chiusa.

La cronaca racconta tutto questo. Pisa che potrebbe subito passare con Lind e che trova lo 0-1 proprio grazie al danese che mette al centro una fucilata che Wisniewski infila nella propria porta. Una prodezza su punizione diretta di Salvatore Esposito a fine primo tempo vale l’1-1. Il Pisa torna in vantaggio in apertura di ripresa grazie alla prima rete di Meister ma tre minuti dopo ricapitola, di nuovo, sotto i colpi di Pio Esposito. D’Angelo cambia modulo – Elia per Bertola – e idee. La mossa premia e Wisniewski la chiude. Inutile ogni tentativo di Inzaghi di recuperarla: dal passaggio al 4-2-3-1, all’inserimento di Morutan e il debutto del giovanissimo Buffon. Troppo tardi.

E adesso? E’ del tutto evidente che qualsiasi altro risultato avrebbe reso più agevole il finale di stagione. Tuttavia, è bene prendere atto della situazione e voltare pagina. E’ finito il momento dei calcoli, dei ’due risultati su tre’ e delle supposizioni. Il Pisa ha dimostrato di avere la forza tecnica e caratteriale per uscire da questi momenti e poter battere qualsiasi avversario. Il calendario non offre più scontri diretti e quindi – da questo momento – non esistono più avversari ‘facili’ o ’difficili’. Esiste solo fare più punti possibili sapendo che lo Spezia può avere un vantaggio psicologico, ma ha comunque il peso di non poter mai sbagliare e tre punti da recuperare. Sabato con il Mantova all’Arena – poi vi sarà la sosta – la grande occasione per rialzare la testa e prendersi quello che una stagione così merita. Prendersi tutto.

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