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Alessandro Musumeci intervistato sul mercato e i “vichinghi“ nerazzurri: "Solbakken? Porta equilibrio"
Alessandro Musumeci, meglio conosciuto su Facebook come "Il calcio Nordico" è il punto di riferimento per chi segue i campionati del Nord Europa. In passato è stato anche commentatore tecnico su Sportitalia e Mediaset ed oggi ricopre il ruolo di responsabile Scouting della MdR Sports Management. Oggi ci parla dei talenti nerazzurri provenienti da Norvegia e Danimarca.
Musumeci, tanti nordici per il Pisa. Meister, Solbakken da questa sessione di mercato, prima Abildgaard, Lind e Hojholt. Che spiegazione si è dato?
"Quando si inizia ad attingere da quel mercato, difficilmente ci si limita al singolo giocatore. I club si rendono conto inoltre che in squadra arrivano professionisti seri, spesso giovani, ben strutturati fisicamente e piuttosto dotati tecnicamente a cifre ancora abbastanza contenute rispetto ad altre zone geografiche".
Cosa porta una squadra a preferire giocatori nordici rispetto a quelli italiani?
"Gli atleti italiani hanno pretese economiche che i ragazzi che dal Nord Europa non hanno. Si preferisce aspettare gli stranieri e farli ambientare, invece di investire di più sui calciatori italiani anche perché poi gli atleti nordici finiscono spesso per essere più disciplinati ed affidabili".
Meister non è ancora al top. Quanto ci vorrà per aspettarlo?
"Al Rennes non ha funzionato nonostante il gol all’esordio, è il classico caso di quello che definisco ‘effetto Haaland’, ovvero la ricerca del fenomeno alto, veloce e nordico che prendi prima di tutti e provi a rivendere a peso d’oro. Tolta la potenza fisica, si può attendere una migliore condizione e sfruttare la sua potenza ma nel complesso il calciatore per me è questo".
Lind invece è entrato nel cuore dei tifosi del Pisa che ne apprezzano il carattere e l’impegno. Se lo aspettava?
"Per atteggiamento e spirito di sacrificio me lo aspettavo, ma non mi aspettavo questa buona vena realizzativa, immaginavo un paio di gol in meno. Al Silkeborg ha avuto un periodo di onnipotenza calcistica in cui gli bastava toccare palla per segnare e poi periodi di vuoto cosmico, ma non è mai mancato l’impegno ed il prezioso contributo nel gioco. Questa attitudine al sacrificio la ritengo la sua migliore qualità".
Hojholt fa ormai parte in pianta stabile delle rotazioni. E Abildgaard?
"Per me è un giocatore molto utile nelle rotazioni di Serie B, dove trova il suo contesto ideale. Per questa stagione è un’alternativa importante, per la Serie A non saprei. Per Abildgaard i problemi fisici ne hanno segnato il percorso e anche per questo non riesce ad affermarsi come titolare".
Inzaghi si sta prendendo il suo tempo con Solbakken. Una trattativa che ha sorpreso molti, credi sia l’acquisto che serviva al Pisa?
"Il reparto mi sembrava già abbastanza completo, però è un giocatore che può sicuramente dare il suo contributo. Non regala spettacolo ma porta equilibrio. Il fatto che Inzaghi stia prendendo tempo deriva probabilmente dal fatto che non ci fosse una vera e propria necessità in quel ruolo, mi è sembrato più un voler mettere la ciliegina sulla torta e puntare ancor più seriamente alla promozione".
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