Questo Pisa fa cantare quel motivetto italo-spagnolo in voga qualche anno fa: "Toda joia, toda beleza". La gioia è del tutto evidente: vincere è sempre bello; farlo con assoluto merito è ancor più gratificante. Confermare il primato al vertice della categoria è dunque l’apoteosi sportiva. La "beleza" (la bellezza) sta nel modo in cui il Pisa spiega con chiarezza al Cesena lo scarto che c’è fra Coppa Italia e Campionato prendendo i bianconeri a sonore sberle. Le resistenze romagnole, infatti, si limitano a un’incursione di Shpendi dopo 10 minuti e al gol di Prestia a partita già ampiamente compromessa a quindici minuti dalla fine. In tutto il resto del match c’è una sola squadra a comandare in campo, quella di Inzaghi.
Prima di addentrarci in una scarna cronaca dei fatti vi è un ulteriore aspetto che ci induce a riflessione. Qualche motivo d’ombra aveva turbato la vigilia: dover rinunciare ai due grandi protagonisti di questo inizio di stagione aggiungeva un po’ di pressione all’ambiente. Come a dire, presentarsi senza Tramoni e Nicholas Bonfanti – non due propriamente "a caso" in questi mesi – poteva in qualche modo compromettere il peso offensivo. E invece così non è stato. Il danese Lind, alla prima da titolare, ha impressionato per la potenza fisica, per la tenacia e per l’interpretazione generosa. Il gol che sblocca la partita porta la sua firma su preziosismo di Moreo e assist di Arena. Già proprio Arena è l’altro assoluto protagonista. Il funambolo siciliano – chi scrive da sempre ha un debole per questo fantasista – crea gioco imprevedibile. Da sottolineare, inoltre, la buona prestazione di Rus: titolare a sorpresa e... sorpresa gradita.
Se del gol di Lind abbiamo già detto, del raddoppio di Canestrelli dobbiamo parlarne. Anche qui è Moreo a fare una grande giocata di testa, servendo Lind che scarica sul portiere. Sul tap-in è Canestrelli a farsi trovare pronto. Il 3-0 di Touré passati i primi 10 minuti della ripresa chiude la contesa in meno di un’ora. Cesena liquidato.
E adesso? Il campionato si ferma per 15 giorni per la sosta nazionali, quanto basta per recuperare Tramoni e rimettere in sesto Bonfanti. Certi però che la profondità della rosa quest’anno potrà fare davvero la differenza. Se cambiando i protagonisti, il risultato resta pressoché identico il Pisa rischia di diventare una squadra schiacciasassi. Rischia, abbiamo detto, perché la Serie B è per sua stessa natura controversa e mai scontata. Per questo ci piace tanto, soprattutto se la guardiamo da... lassù.
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