Pisa, 8 novembre 2024 – Dalla sala stampa dell’Arena Garibaldi, il tecnico nerazzurro Filippo Inzaghi anticipa i temi della sfida di domani alla Sampdoria.
Mister, la Sampdoria ha una particolarità perché ha fatto molti più gol in trasferta rispetto a quelli casalinghi. Lei cosa ne pensa?
“Coda e Tutino davanti sono una garanzia e al di là dei gol segnati e dove, rimangono una delle rose più forti del campionato. Troppo poche finora le gare per dare un giudizio definitivo. Lotteranno per la Serie A. Noi però dobbiamo pensare a noi stessi e ho visto tanta euforia. non deve farci montare la testa. La squadra merita la posizione della classifica, ma se pensiamo che domani sia una partita tranquilla faremmo un grande errore. Domani per vincere ci vorrà il miglior Pisa da parte di tutti. Dovremo essere al massimo”.
Sottil è un suo grande amico.
“Andrea Sottil è stato un mio compagno di squadra all’Atalanta, arrivammo decimi con lui e ho un grande rapporto. Ci sentiamo spesso e sono felice che sia su questa panchina. Saremo avversari per novanta minuti. Peccato che non mi potrà marcare”.
Come sta la squadra? Ci sono indisponibili?
“Ad oggi stanno tutti bene, ci siamo tutti a parte i soliti lungodegenti”.
Cos’è ancora che serve per arrivare ancora più in alto?
“Sarà un bel banco di prova e sono convinto che dopo una grande partita sia necessario dare un’ulteriore prova di maturità. Perciò spero che anche il pubblico, come ha sempre fatto, sia stellare. Tutto l’ambiente dovrà darci una mano. Sarà una partita difficile, ma la squadra ha tanti margini ancora di miglioramento. Domani bisognerà fare un ulteriore step”.
Che ci dice delle parole di Bonfanti a 50 Canale?
“L’autocritica di Nicholas l’ho letta, ma non la condivido. Per me è un titolare così come Lind, ma non è detto che il più in forma parta dall’inizio. Io cerco di sfruttare i loro momenti e allenamenti. Mi è piaciuta l’intervista di Bonfanti, ma non deve alzare le aspettative su sé stesso. Ho stima illimitata nei suoi confronti. Siamo molto contenti delle sue prestazioni”.
Lei se l’aspettava questa classifica a inizio anno? Come può rimanere con i piedi per terra questa squadra?
“I primi a crederci sono stati i componenti della società, conoscevo tanti giocatori che avevo allenato e volevo allenare il Pisa da un pezzo. Sapevo quanto potevano darmi dal punto di vista umano e sapevo che i dirigenti avevano questa grande stima. Ci ha anche agevolato. Dopo 12 giornate non abbiamo fatto assolutamente nulla. Dobbiamo continuare a dare continuità, se siamo squadra possiamo battere chiunque, altrimenti possiamo perdere con chiunque. Mi auguro che domani, avendo la fortuna di giocare in uno stadio pazzesco, anche questo ci possa far fare la differenza”.
Di Calabresi cosa ne pensa? Il suo atteggiamento è la classica risposta che lei vuole dai giocatori.
“Calabresi è uno di quei giocatori che ho allenato e ho voluto a Bologna. Sapevo il suo valore tecnico e morale. Quando gioca è una garanzia, ma quando non gioca è difficile da lasciare fuori. Fortunatamente in questa rosa ne abbiamo 23, anche loro hanno capito che la mia fiducia non è mai finita, ma proprio quelli che giocano meno sono stati la nostra fortuna”.
Quello di domani è considerato un big match per blasone e storia dell’avversario. E’ davvero una settimana come tutte le altre?
“Giocare questa partita da primi in partita senza che nessuno ci abbia regalato nulla dev’essere una cosa che qualunque giocatore dev’essere orgoglioso di giocare. Dobbiamo avere la solita grinta e la solita umiltà. Quando queste squadre forti ti affrontano bisogna essere bravi ad essere squadra a nostra volta. Ancora una volta dovremo fare la partita perfetta”.
Cosa ci racconta del siparietto del pubblico pisana con l’autostrada bloccata?
“E’ stato qualcosa di surreale ma bello, dobbiamo continuare a cavalcare questo entusiasmo. Il pubblico pisano è così, quando vede sudare la maglia è contento”
Qual è il suo segreto in panchina?
“Io posso aver lavorato di testa e sul campo, ma il merito di dove ci troviamo è tutto loro. La crescita dei giovani sta avvenendo in maniera graduale e qualcuno ci ha anche sorpreso per la velocità”.
Quanto è importante il ruolo dello staff?
“Sarebbe superfluo nominare qualcuno, io e il mio staff, insieme al nuovo ‘acquisto’ Veloso che ha una morale altissima e ci sta aiutando molto, sapevo che c’era grande stima nei nostri confronti e sapevamo che avremmo potuto lavorare bene. Questa società è ben organizzata e lavoriamo con grande tranquillità. Mi piacerebbe creare un percorso lungo e duraturo, di grandi soddisfazioni. Sarà però un lavoro lungo e stiamo sognando. Continuiamo a farlo coi piedi per terra”.
Piccinini è uno di quelli che sta crescendo di più.
“Si è guadagnato tutto sul campo, quando sono arrivato non era tra i titolari e neanche in panchina. La società aveva fiducia in lui e ricordo una delle telefonate di Giovanni Corrado. Mi disse che c’era un giocatore poco considerato, ma che mi sarebbe piaciuto. Era lui. Lui si sta meritando tutto quello che sta facendo e in quel ruolo ha anche tanta concorrenza. Ho cinque giocatori per due posti ed è difficile fare delle scelte”.
Cosa ci dice di Giovanni Bonfanti, Jevsenak e Abildgaard?
“Stanno tutti bene e non lo dico per dire. Potrei fare la formazione bendato tirando a sorte. Questo gruppo è la nostra fortuna e ha capito che non è facile cambiarne sempre tanti. I ragazzi sanno che arriverà il loro momento. Questo gruppo ogni giorno mi fa andare al campo molto felice di poterli allenare. E’ un gruppo sano e non so dove arriveremo, ma io sono felice”.
E Morutan?
“Era felice e contento di vedere la squadra giocare in questo modo. Non vede l’ora di rientrare e rientrerà tra una settimana o dieci giorni per allenarsi con la squadra. Sarà un grandissimo acquisto di gennaio, non prima”.
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