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Il presidente della Juve Stabia Langella e l’ex arbitro Gianpaolo Calvarese (quest’ultima foto Ansa
Lo sfogo del presidente della Juve Stabia Langella ha messo sotto la lente d’ingrandimento dell’opinione pubblica i casi arbitrali. Proviamo a fare chiarezza. Il numero uno gialloblù ha dichiarato: "Espulsione e rigore inesistenti". Sul cartellino rosso c’è poco da discutere: l’immagine del piede destro di Candellone sulla tibia di Marin è evidente. Sul rigore, invece, oltre al contatto tra le gambe, a indurre il direttore di gara a decretare il tiro dagli undici metri è il fatto che Quaranta appoggia le mani sulla schiena di Piccinini. Insomma, i due episodi contestati da Langella, che lo hanno portato a dire: "Il sistema var ha fallito", sembrano scelte giuste del signor Aureliano.
A suscitare più dubbi, invece, è il gol di Morutan del momentaneo 2-1. Il portiere stabiese Thiam ha giurato sulla figlia di aver preso il pallone prima che esso avesse sorpassato la linea, mentre l’arbitro ha decretato il contrario. Ma il var poteva intervenire? Per aiutare a fare chiarezza, ci viene in soccorso Gianpaolo Calvarese. L’ex arbitro, 157 partite dirette in Serie A, sul sito tematico da lui fondato, calvar.it, ha analizzato tre punti. Il primo, il più noto, è che in B non esiste la goal line technology, strumento che avrebbe conferito un verdetto indubitabile, e quindi la valutazione di tali episodi è delegata al var. In questo caso, però, considerata l’assenza di immagini dirimenti (è chiaro che il pallone abbia superato la linea, ma non abbiamo la certezza scientifica per definire se lo ha fatto interamente), sia per la dinamica dell’azione, sia per il fatto che la parata avviene con le spalle alla telecamera e il corpo del portiere che copre il pallone, sia per la visibilità ridotta a causa dei fumogeni. Il var, non avendo avuto la certezza, non poteva far altro che confermare il giudizio emesso dal direttore di gara. Anche Inzaghi ha detto la sua, dicendo che era dubbio anche il recupero palla di Angori, dichiarato fuori dal campo, che ha portato al gol annullato a Tramoni. Insomma, analizzandole anche a ore a mente fredda, viene da confermare la prima impressione, le scelte di Aureliano sono apparse corrette in punto di diritto sportivo.
Lorenzo Vero
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