
i tifosi espongono striscioni chiedendo uno stadio migliore
Cuore, gruppo, riscatto, sogno: sono le quattro parole chiave attraverso le quali Pippo Inzaghi ha costruito un progetto vincente. L’ex centravanti del Milan è arrivato ormai otto mesi fa trovando all’ombra della Torre uno spogliatoio caduto nella sfiducia e nello scoramento e un ambiente totalmente disinnamorato della propria squadra del cuore. Soltanto in due componenti credevano a un futuro ricco di soddisfazione e di rivincite: la dirigenza nerazzurra e il neo allenatore dello Sporting Club.
Il grande merito della società di via Battisti è stato quello di lasciare a Inzaghi carta bianca e piena libertà d’azione alla scrivania e sul rettangolo verde: con esperienza, carisma, pazienza e un pizzico di lucida follia, l’allenatore emiliano ha saputo plasmare il gruppo a sua immagine e somiglianza. Utilizzando le quattro parole chiave come pilastri delle fondamenta, Inzaghi è riuscito a ricostruire un organico forte in ogni reparto, pronto alla battaglia e capace di far tornare a gonfiare il petto d’orgoglio a tutti i tifosi di città e della provincia.
L’attestato di amore e passione tributato dall’ambiente la scorsa settimana, nella trasferta di Reggio Emilia in casa del Sassuolo, è la conferma che Pippo Inzaghi è riuscito a portare a termine una delle missioni che si era prefissato al momento del suo arrivo a Pisa: ricreare un blocco monolitico tra lo spogliatoio e la tifoseria.
Adesso per Inzaghi c’è la parte più ricca di imprevisti e casualità: ottenere sul campo l’obiettivo che da sogno – grazie all’impegno quotidiano profuso sul campo – si è trasformato in traguardo da tagliare: tutti dietro al condottiero Superpippo, il fuoriclasse delle panchine cadette che sta guidando il Pisa alla folle velocità di 2,04 punti a partita, rivoltando letteralmente come un calzino una compagine che lo scorso anno circolava alla comoda velocità di crociera di 1,21 punti per gara.
M.A.
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