REDAZIONE PISA

L’intervista. Klaus Berggreen e la nuova punta danese: "Operazione che mi ricorda quella di Kieft»

La bandiera nerazzurra ’benedice’ il connazionale: "Calciatore molto alto che gioca in campo aperto".

La bandiera nerazzurra ’benedice’ il connazionale: "Calciatore molto alto che gioca in campo aperto".

La bandiera nerazzurra ’benedice’ il connazionale: "Calciatore molto alto che gioca in campo aperto".

"Mamma mia, la nostra è una epidemia danese!". Esordisce così Klaus Berggreen, contattato telefonicamente per dare un parere alla prossima imminente operazione internazionale del calciomercato nerazzurro legata Henrik Meister, attaccante danese del Rennes. L’ex leggenda del Pisa, recordman di reti in Serie A (40), rimasto nella memoria collettiva con l’iconica maglietta numero 7 strappata, non ha dubbi: "Ormai in società l’hanno capito che la Danimarca porta bene ai colori nerazzurri".

Berggreen, in nerazzurro dal 1982 al 1986, ha chiarissimo il motivo per cui la dirigenza ha deciso di puntare su Meister. "Non mi aspettavo onestamente che il Pisa potesse provare ad acquistare un altro mio connazionale – dichiara l’ex numero 7 –. D’altronde in squadra ce ne sono già tre, ma io penso che la società voglia un giocatore con determinate caratteristiche". L’ex bandiera si spiega meglio: "In Italia non ci sono giocatori così alti e ben messi fisicamente, ma il Pisa non è nuovo a queste operazioni – prosegue Berggreen –. Basti pensare a Lorenzo Lucca, poi Lind e adesso Meister. La società ha chiaramente in mente un determinato prototipo di calciatore per l’attacco".

Una scelta anche di più ampio respiro, che si inserisce in un contesto nazionale. "Il campionato italiano è quasi privo di punte simili, capaci di giocare anche in campo aperto, ma altissimi e fisicamente robusti – analizza Berggreen –. La Danimarca sta iniziando a produrre questo tipo di calciatori". Poi Berggreen si lascia andare in una digressione sul passato: "Mi ricorda un’operazione simile fatta da Romeo Anconetani, quando acquistò Kieft dall’Olanda – continua il danese –. Wim era alto 190 centimetri, Meister 193. Anche io sono abbastanza alto, non troppo, ma con i miei 182 centimetri la metà dei gol che ho fatto in carriera li ho fatti di testa. Sono contento perché la società ha individuato le caratteristiche del danese del presente nel calciatore del futuro".

Berggreen poi si lascia andare in una battuta: "L’ultima volta che sono venuto a Pisa con Larsen per parlare a Lind, Abildgaard e Hojholt avevo detto al presidente Corrado di chiamarmi per eventuali altri consigli, ma sono stati così bravi da non averne bisogno. I dirigenti hanno occhio per il mio paese e di questo sono molto contento". Berggreen non manca di dare anche appuntamento ai tifosi nerazzurri: "In Primavera sarò a Pisa per vedere una partita, speriamo di poter festeggiare insieme un grande traguardo - conclude la leggenda nerazzurra -. Io ci credo e sarebbe davvero bellissimo se a riportare questa squadra dove merita siano nuovamente dei calciatori danesi". Michele Bufalino

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