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Daniele Meucci (foto Colombo/Fidal)
Valencia (Spagna), 12 gennaio 2020 - Gara da record nella 10 km di Valencia, in Spagna, dove sono crollati il primato del mondo, quello europeo e anche quello italiano sulla distanza. In azzurro, il primato porta la firma di Daniele Meucci che è giunto 13mo al traguardo e ha realizzato il nuovo record italiano su strada in 28:08, due secondi in meno della migliore prestazione nazionale di 28:10 realizzata da Stefano Baldini il 17 agosto 2002.
Il nuovo primato del mondo l'ha fatto invece il keniano Rhonex Kipruto che ha demolito il limite sulla distanza con 26:24 e migliorato di ben 14 secondi il 26:38 stabilito dall'ugandese Joshua Cheptegei stabilito l'1 dicembre scorso sempre a Valencia. Per il ventenne, bronzo iridato nei 10.000 su pista a Doha, di passaggio c'è anche il record mondiale sui 5 chilometri con 13:18, superando l'altrettanto recente 13:22 di Robert Keter. Terzao record ritoccato sui 10 km, quello europeo: ci ha pensato lo svizzero Julien Wanders che ha portato a 27:113 il record di precedente di 27:25 che già gli apparteneva.
Sul traguardo Wanders è giunto terzo, alle spalle del keniano Bernad Kimeli 2° con il tmepo di 27:12 . Al femminile ancora Kenya, protagonista Sheila Chepkirui che sfiora il primato del mondo nei 10 km in 29:46, ad appena tre secondi dal record, davanti alle connazionali Rosemary Wanjiru (29:50) e Norah Jeruto (29:51).
“Sono contentissimo perché non me l’aspettavo - racconta Daniele Meucci - e le cose più belle sono quando non te le aspetti: è il mio primo record italiano, non pensavo di farlo su questa distanza. Dopo la maratona di Francoforte, insieme al mio tecnico Luciano Di Pardo, ho scelto di recuperare bene con tre settimane di stop per poi ripartire correndo due gare di 10 chilometri, la We Run Rome di San Silvestro e poi quella di oggi, per tornare a sviluppare le mie qualità su distanze più brevi, che avevo un po’ tralasciato per affrontare la maratona. L’obiettivo era di correre forte, ma sinceramente non credevo così forte e avevo in mente un crono di 28:40-28:50, in modo da creare una buona base prima del raduno in Kenya e di cercare una buona maratona in primavera. All’inizio si sentiva il freddo, la temperatura era intorno ai cinque gradi, e sono partiti tutti al massimo. Però questo mi ha aiutato perché sono stato più prudente, ma non troppo, nei primi tre chilometri in una corsa molto scorrevole, con tanta gente e tanti gruppetti, in cui si poteva trovare il ritmo giusto. Finalmente una super gara, che mi dà entusiasmo”.