Nursing Up, Coina e sindacati medici proclamano sciopero il prossimo 5 dicembre

Migliaia di infermieri, ostetriche e gli altri professionisti sanitari incroceranno le braccia, garantendo, per legge, naturalmente, i servizi minimi essenziali

Un'infermiera del sindacato Nursing Up

Un'infermiera del sindacato Nursing Up

Pisa,  dicembre 2023 - Nursing Up ha proclamato ufficialmente uno sciopero di 24 ore per il 5 dicembre 2023. Migliaia di infermieri, ostetriche e gli altri professionisti sanitari incroceranno le braccia, garantendo, per legge, naturalmente, i servizi minimi essenziali. Attraverso questo sciopero, vogliamo denunciare il malcontento e i disagi che viviamo ogni giorno, vogliamo raccontare ai media e alla gente che non si può prescindere dalla valorizzazione delle professioni sanitarie a cui ridare dignità, per rilanciare il nostro sistema sanitario e la qualità della tutela della salute della collettività. Gli infermieri, le Ostetriche e tutti gli altri professionisti sanitari sono stanchi, logorati e arrabbiati e per questa ragione hanno deciso di mobilitarsi su tutto il territorio nazionale attraverso manifestazioni di protesta e sit-in per ottenere dalla politica risposte chiare e precise. Il 5 Dicembre Nursing Up sarà presente in Piazza del Duomo a Firenze con un proprio sit-in a partire dalle ore 10,30. Occorre individuare finalmente “risorse dedicate” alle professioni sanitarie, nei 2 miliardi e 300 milioni previsti per il rinnovo del contratto, è necessario raddoppiare l’indennità di specificità infermieristica e prevederla anche per le Ostetriche! Nursing Up lo ha ribadito al Ministro della Salute in occasione del recente incontro: non tollereremo i tagli alle pensioni dei quali si parla nella bozza di legge di bilancio 2024! Nessuno tocchi ciò che legittimamente spetta ai professionisti sanitari! In questo momento storico, diventa più che mai fondamentale la presa di coscienza da parte delle istituzioni della gravità della situazione in cui versa il nostro SSN, con quella voragine di infermieri che, come da nostro studio aggiornato, tocca nel 2022 la preoccupante cifra di 175 mila unità e 8000 ostetriche Il presente e il futuro della salute dei cittadini sono legati saldamente alla valorizzazione delle professioni sanitarie. Chi osa mettere in dubbio tutto questo, non fa altro che privare, giorno dopo giorno, delle sue fondamenta un sistema sanitario già pericolosamente traballante Anche la Toscana, che vantava un sistema sanitario valido ed efficiente, sta inesorabilmente abdicando a favore delle privatizzazioni. Provate a prendere un appuntamento per visita specialistica o per un esame diagnostico strumentale, le liste di attesa sono così lunghe che il cittadino è costretto a rivolgersi al settore privato. Il modello Toscano di sanità che ha fatto scuola al resto del paese, non esiste più! Siamo stupefatti e arrabbiati per l’intenzione del Governo di voler mettere le mani sulle nostre pensioni, tagliandole con riduzioni economiche più che consistenti! Ciò accadrebbe con il progetto di trasformare la pensione da retributiva in contributiva per tutti i lavoratori pubblici assunti prima del 1996. Un passaggio che genererebbe un taglio netto che può arrivare al 30%, o meglio: una perdita, per noi, come minimo, di 200/250 euro al mese nella pensione! Un fatto semplicemente inaccettabile. La Regione Toscana priverà gli operatori sanitari, inoltre, dell’anticipo del rinnovo CCNL come previsto dal DL 145/2023 a differenza di quasi la totalità delle altre regioni italiane.

M.B.