Da un lato, se non fossimo spettatori ’interessati’, verrebbe da dire che è proprio per match come questi che il calcio piace a miliardi di persone in ogni angolo della terra. D’altra, è pur vero, che è proprio per partite simili che a un tifoso-medio salgono vertiginosamente i valori delle transaminasi. Il Pisa di Inzaghi disputa una partita perfetta per 72 minut,i ma viene raggiunto nel finale: una sceneggiatura ricca di colpi di scena per non dire francamente casuale. Se poi vogliamo dire che il Pisa doveva essere più cinico, che avrebbe dovuta chiuderla e tutto il corollario di frasi fatte che ne consegue, beh, formalmente non sbagliamo, ma diciamo anche ovvietà che – lasciatemi dire – stavolta sono fini a se stesse.
La verità è che il Pisa ha fatto di tutto per chiuderla: dopo aver segnato il due a zero non si è mai fermato, ha continuato a creare e costruire macinando bel gioco. Sono almeno quattro le nitide occasioni da gol che la banda di Inzaghi mette in piedi e fallisce dopo il 2-0 siglato da Piccini al minuto numero 26. Come a dire, il Pisa non si è seduto sugli allori, ma si è arreso ad un errore dal dischetto e a due magie degli avversari. Il gol al minuto numero 93’ di Fumagalli è talmente bello da lasciare increduli perfino i giocatori del Cosenza. Una parabola a giro calciata al volo da fuori area su calcio d’angolo che ha steso – letteralmente – perfino il tecnico Alvini. Che ci puoi fare di fronte a una prodezza simile? Applaudire e rosicare.
La partita, dopotutto, ha uno svolgimento chiaro e incontrovertibile. Il Pisa domina. Dopo cinque minuti Lind certifica la disparità in campo. Venti minuti dopo Caracciolo colpisce il palo e il tap-in di Piccinini vale il 2-0. Bonfanti, sul finale di tempo, va ad un passo dal tre a zero. Anche Vignato, nella ripresa, va ad un soffio dal tris. Ma è al 56esimo che qualcosa inizia ad andare storto al Pisa. Rigore palese conquistato da Arena, Marin dal dischetto scivola e tocca il pallone due volte. Gol o non-gol cambia poco: l’arbitro assegna punizione al Cosenza. Arena cinque minuti dopo ci riprova, ancora senza successo.
La svolta al 72esimo: Mazzocchi al volo infila Semper e il Cosenza inizia a crederci seriamente. Il Pisa abbassa il baricentro e per un paio di volte sbanda pericolosamente. Arrivati in pieno recupero la sventola di Fumagalli vale il 2-2. Addio vittoria.
Uno svolgimento incredibile in una domenica che non è del tutto nera. Lo scivolone dello Spezia a Palermo offre al Pisa la possibilità di guadagnare un punto sui liguri di D’Angelo. Certo, resta un bastimento carico di rammarico: un fardello di rimpianti che ci accompagnerà fino a sabato quando i nerazzurri affronteranno, in trasferta, il Mantova. Ma tant’è. Questo è il calcio.
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