REDAZIONE PISA

Pisascherma celebra 30 anni di successi alla Stazione Leopolda

Il club Pisascherma festeggia il trentesimo anniversario con una cena alla Stazione Leopolda, tra ospiti illustri e ricordi di successi.

Frida Scarpa con Giovanni Calabrò

Frida Scarpa con Giovanni Calabrò

La Stazione Leopolda gremita per celebrare i 30 anni di attività (e di successi) del Pisascherma. La cena conviviale promossa dal club dei calzettoni azzurri presieduto da Giovanni Calabrò ha fatto il tutto esaurito ed è stata l’occasione per ripercorrere le principali tappe di un percorso che ha consacrato la realtà pisana come una fucina di talenti, ma anche come uno dei club più affidabili d’Italia sotto il profilo organizzativo come dimostrano le ripetute tappe di Coppa del mondo organizzate da anni al Palacus proprio dal sodalizio pisano.

E a testimoniare tutto questo sono arrivate anche le istituzioni di ieri e di oggi: l’assessore allo sport di Pisa, Frida Scarpa, la sua omologa di San Giuliano Terme, Roberta Paolicchi, gli ex sindaci di Pisa e San Giuliano, Paolo Fontanelli (è con lui in carica che il Pisascherma ha cominciato la sua storia) e Sergio Di Maio, ma anche il presidente del Cus, Giuliano Pizzanelli e tanti altri. Calabrò ha ringraziato "le amministrazioni che ci hanno sempre supportato e tutto il nostro staff che ci permette di essere una realtà di primo piano su scala internazionale", prima di lasciare al direttore tecnico del club, Elisa Vanni, il compito di emozionare i presenti: "Abbiamo iniziato in una notte buia e tempestosa del 1994 - ha scherzato - ma di sicuro la tempesta c’è stata da subito: immediatamente dopo aver fondato la società il maestro di allora va a lavorare per un altro club... ma il Pisascherma è sopravvissuto, arriva un capannone del Comune conquistato a suon di risultati, ma senza spogliatoi e allora il presidente di allora, con qualche altro dirigente e volontario ha lavorato per metterlo a posto e... tac arriva una scissione... ma il Pisascherma è sopravvissuto".

Il club ha continuato a crescere e, ha ricordato Vanni, "siamo diventati la prima società schermistica italiana a organizzare allenamenti intersocietà, che hanno avuto così tanto successo da doverli mettere a numero chiuso". Infine, Vanni ha ringraziato "Veronica, Simone, Marco, miei compagni di viaggio, Lucrezia e Mattia, che ci aiutano con entusiasmo e passione, Marco Rossi, il primo atleta del Pisascherma che è rimasto a insegnare e che sta facendo un lavoro incredibile, e Roberto Bebe Crola che ha creato un gruppo master di appassionati forse più agonisti degli atleti giovani".

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