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Tutta la gioia di Stefano Moreo (31 anni) Foto Masotti per Valtriani
Al segnale scatenate l’inferno. Al termine del match tutti seduti sulle ginocchia sotto la Curva aspettando il momento per esplodere coi tifosi: abbracciato ai calciatori c’è anche Inzaghi. Il balzo liberatorio è lo stesso gesto atletico ripetuto in tre occasioni qualche istante prima, per la precisione fra il minuto 66’ e il giro di lancette numero 77. Mentre l’orologio per undici volte compie il proprio destino, il Pisa sorpassa la Juve Stabia poggiando un nuovo mattone nella sua corsa verso la serie A. Ma andiamo con ordine.
Per ‘storpiare’ Orwell "tutte le partite sono uguali, ma qualcuna è più uguale". Ecco, il match con la Juve Stabia era "più uguale" perché si sapeva benissimo che avrebbe influenzato anche il prossimo futuro: ovvero le due trasferte che ora aspettano Inzaghi e soci (Sassuolo e Spezia). Si sapeva anche, in onestà, che i campani sarebbero stati ostacolo tosto: squadra in forma e che gioca un buon calcio. Una previsione che si avvera puntualmente sul rettangolo di gara. Nel primo tempo la Juve Stabia mostra le sue qualità: un calcio ben organizzato e individualità di spessore. Il Pisa – in formazione tipo – fatica a trovare spazi e ritmo, ma le premesse per una ripresa all’arrembaggio si concretizzano quando il direttore di gara sventola il cartellino rosso sul volto di Candellone per un fallaccio su Marin. Espulsione sacrosanta. Da segnalare, per altro, un miracolo di Semper che ferma Adorante lanciato a rete.
Nella ripresa Inzaghi cambia le carte: dentro Morutan e Piccinini per Touré e Hojholt. Mosse azzeccatissime perché la Juve Stabia abbassa il baricentro e il Pisa macina gioco. Salvataggio sulla linea sul colpo di testa di Caracciolo e gol annullato a Tramoni pochi minuti dopo per un pallone uscito (o no?) in fallo laterale. Un tema, – quello delle immagini non del tutto chiare – che quindi impediscono al Var di intervenire – che diverrà centrale poco più tardi. Ma proprio mentre il Pisa produce il suo sforzo massimo ecco la beffa. In contropiede Marin infila nella propria porta facendo gelare i cuori nerazzurri.
Per fortuna il Pisa non si disunisce. All’undicesimo Piccinini conquista un rigore che Tramoni trasforma. Quattro minuti dopo Morutan segna di testa fra le proteste degli ospiti che sostengono che la palla non sia entrata del tutto ("lo giuro su mia figlia" ha detto il portiere Thiam). Ma anche qui vale quanto detto prima: in Serie B non c’è la Goal Line Technology e non esiste alcuna immagine che contraddica in maniera chiara la decisione della terna arbitrale. Il 3 a 1 firmato da Moreo dieci minuti dopo chiude il match. Per altro la sconfitta della Cremonese riporta il Pisa a +16 sulla quarta.
E ora tutti davanti alla tv: oggi lo Spezia attende il Catanzaro, squadra in forma che perde raramente (vanta 15 pareggi). Un comodo – nel senso che possiamo stare sul divano a guardare gli altri – antipasto prima dei due grandi big-match in trasferta.
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