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Davide Vaira con Markus Solbakken, 24 anni, durante la presentazione del calciatore
Un norvegese con il 21 di Pirlo sulle spalle. Markus Solbakken, l’attesissimo centrocampista venuto dal freddo nord, si è presentato con tanta voglia di giocare e dimostrare il suo valore. Un giocatore che porta con sé un bagaglio di esperienze internazionali non indifferente, con presenze in Champions League e un percorso che lo ha visto attraversare campionati diversi, dalla Norvegia alla Danimarca, fino alla Repubblica Ceca e ai campi di tutta Europa. A convincerlo a sposare la causa nerazzurra non è stato solo il prestigio del calcio italiano, ma anche la volontà del Pisa nell’inseguirlo e nel coltivare le ambizioni di Serie A. "C’era interesse già due anni fa, poi quando sono andato a Praga nel gennaio 2024 – ha spiegato Solbakken –. Mi hanno seguito a lungo e per me questo è stato un aspetto molto importante. Sono felice di aver chiuso questa trattativa col mio arrivo a Pisa".
Un mediano che ama giocare il pallone, inserirsi e dare ordine alla manovra. "Sono un centrocampista a cui piace giocare con il pallone, aiutando i miei compagni a esprimersi al meglio - prosegue Solbakken -. Gioco con due centrocampisti, come fa Inzaghi, ed è una soluzione che preferisco rispetto al centrocampo a tre" ha raccontato, sottolineando la sua sintonia con il modulo adottato dal tecnico nerazzurro. Il nome di Inzaghi, per Solbakken, non è nuovo. Il norvegese, figlio d’arte (suo padre è Ståle Solbakken, attuale ct della Norvegia), aveva già avuto modo di incrociarlo in passato. "Lo conoscevo già, mio padre me ne ha parlato molto sin da quando ero bambino - racconta il calciatore -. Poi a 17 anni feci un provino con il Bologna e Inzaghi era il mio allenatore". Ora lo ritrova in una piazza che vuole ambire a grandi traguardi: "Inzaghi è un tecnico di grande passione, vuole davvero che il Pisa vinca. Sono qui solo da due settimane, ma ho avuto l’impressione che sia anche una grande persona". L’ambientamento è già iniziato, ma per Solbakken il vero scoglio è la lingua. "Sto cercando di adattarmi al meglio e di imparare l’italiano, forse lo scoglio più grande per me. Sul campo riesco a capire tutto, ma voglio migliorare. I ragazzi danesi mi stanno aiutando molto, in particolare Oliver Abildgaard". Per chi si chiede se è già pronto e se domani lo vedremo esordire col Cittadella, data anche la seconda giornata di squalifica da scontare per Marin, Solbakken risponde: "Sono al 100% pronto per giocare, ho avuto bisogno di allenarmi con i nuovi compagni per affinare i meccanismi della squadra, già rodati, e il sistema di gioco. Mi piacerebbe giocare già la prossima partita, ma sarà il mister a decidere". Non poteva mancare la curiosità legata al numero di maglia. Il norvegese infatti vestirà il numero 21. "Ho sempre avuto il 6, l’8 e il 10, ma erano presi… poi ho visto il 21 - conclude Solbakken - è il numero di Pirlo e non ho avuto dubbi".
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