MICHELE BUFALINO
Sport

Una dolce notte, il Pisa guarda tutti dall’alto. Presa Palermo e superato anche il Sassuolo

Rus su rigore e Lind portano avanti i nerazzurri nel primo tempo, nella ripresa c’è da soffrire. Ne esce fuori l’ennesimo capolavoro

Tutta la gioia dei giocatori nerazzurri in una foto d’archivio

Tutta la gioia dei giocatori nerazzurri in una foto d’archivio

Primi per una notte, una magica notte. Ci sono voluti 44 anni per tornare a vincere a Palermo, in una partita di corsa e sudore che affonda le sue radici nei secoli, tra battaglie navali, commerci e conquiste. Così il Pisa manda un grande segnale al campionato, tornando in testa alla classifica dopo dieci giornate, come un galeone che innalza il proprio vessillo rossocrociato nelle acque del Mediterraneo, rievocando il passato e alimentando il sogno del presente, la conquista della Serie A.

Non lontano dal teatro della battaglia sportiva infatti, molti pisani si sono recati in pellegrinaggio alla Chiesa di San Ranieri e dei Santi Quaranta Martiri Pisani per ricordare le antiche gesta dei mercanti e pellegrini alfei. Il successo, il settimo sigillo esterno di questo torneo per i nerazzurri, è di quelli che fanno rumore perché costringeranno il Sassuolo, ma specialmente lo Spezia a rispondere, per non rimanere indietro.

Lo Sporting Club infatti trionfa grazie a due episodi, andandoseli a conquistare con intelligenza. Il primo è un rigore di Rus, il primo calciato in un match ufficiale nella sua carriera. Già abile calciatore di punizioni, il rumeno guida la legione straniera andandosi a prendere un rigore al 13’ su mani di Ranocchia. Passa lo stesso tempo di gioco e Lind, con ferocia e determinazione, strappa il pallone dai piedi di un distratto Desplanches, aggirandolo e siglando il raddoppio con freddezza.

Il Palermo accusa il colpo, ciondolando fino all’intervallo, poi nella ripresa l’inerzia cambia. Certo, i nerazzurri continuano a usare la loro arma segreta, l’intensità di gioco, dominando per larghi tratti sulle seconde palle, ma all’intervallo la squadra di Dionisi, a rischio esonero, ne esce trasformata. Il Pisa però non si scompone e tira su il muro difensivo. La muraglia regge, facendo anche impazzire a tratti Brunori, attuando in maniera impeccabile la tattica del fuorigioco.

E’ però un altro episodio a determinare il ritorno in partita dei rosanero, con un rinvio di Hojholt che sbatte addosso a un avversario e Segre che pesca proprio il bomber palermitano, che stavolta non sbaglia. Al resto ci pensa la difesa e lo fa anche Semper, nuovamente decisivo con alcuni interventi prodigiosi. Un’altra vittoria di valore per questa squadra che proprio non ne vuole sapere di fermarsi.

Sarebbe però ingiusto ridurre tutti ai due episodi che hanno portato al successo. Inzaghi ha reso questi uomini gladiatori, combattenti, persone votate al sacrificio. Se la vittoria con la Salernitana aveva il sapore di una battaglia lontana, quasi contro le leggi del calcio, quella di Palermo è stata una guerra nella quale i nerazzurri non sono mai caduti in provocazioni, rimanendo lucidi fino alla fine e sapendo soffrire come già avvenuto in altre occasioni.

Noi continuiamo a sognare, sulle ali di un entusiasmo divenuto ormai contagioso in città, dal tifo sugli spalti alla satira web della Bicicletta di Gabionetta, che si è inventata anche un presidente Corrado parlare in danese in un video divenuto virale. Ieri in campo ce n’erano ben quattro, aspettando il quinto, il nuovo acquisto Provstgaard. La testa va al Cittadella, con i nerazzurri che saranno orfani anche di Touré, ammonito in diffida.

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